Quando l’uomo salì sul ceppo di legno che si era portato fino a quell’angolo di Hyde Park nessuno fece caso a lui: era normale che nel fine settimana ci fossero oratori strani a Speaker’s Corner ed era ormai tarda mattinata, orario in cui i frequentatori del parco pensavano più all’aperitivo che al passeggio.

Eppure c’era qualcosa di particolare in quel tipo alto, scuro, i cui lunghi capelli neri sembravano immobili nella brezza primaverile. Era vestito con una lunga tunica bianca, e ai piedi portava dei vecchi sandali.

Qualcuno si fermò, incuriosito, qualcun altro cominciò a commentare.

Poi lui alzò una mano, e il mondo si fermò.

Si fermarono le persone lì intorno, i bambini in bicicletta, gli uccelli nell’aria, ogni suono di vita.

«Io canto il disamore» esordì «quanti hanno parlato dell’amore, lo hanno esaltato, idealizzato, giustificato, eretto a desiderio e sogno proibito. Ma questo amore non esiste. E’ delirio dei sensi, ubriacatura, desiderio di possesso, illusione, sì, pia illusione di chi si guarda allo specchio e  vuole vedere ciò che lo specchio non può mostrare, eppure ci crede tanto da immaginarlo reale. L’amore è altro, ma prima di trovarlo dovete cancellare dai vostri cuori tutto quello che vi impedisce di vederlo».

«Così io canto il disamore, l’apertura degli occhi, la coscienza della solitudine, la fine dell’illusione, della falsità, della convenienza».

«E allo stesso modo canto l’amore vero, l’amore degli amanti, l’amore che non chiede e non dà, l’amore senza contratti se non del cuore, l’amore che è gioia, l’amore che non accetta compromessi e che ognuno conosce solo se l’ha incontrato, perché l’amore autentico non si può spiegare, bisogna farne esperienza per sapere che davvero esiste, e dopo di allora nessuno sarà più lo stesso».

«Perché scrive il Poeta: Quando l’amore vi chiama, seguitelo,
benché le sue vie siano ardue e ripide.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
anche se la spada nascosta tra le sue penne può ferirvi.
E quando esso vi parla, credetegli
anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni
come il vento del nord quando devasta il vostro giardino«.

Come ebbe terminato di parlare, abbassò la mano, e il tempo sospeso riprese a scorrere.

Le persone, un po’ stranite, si allontanarono, ma ognuna per conto suo, come se avessero nuove parole a cui pensare.