Il caos della città non lo reggo e così vivo ai margini del bosco, in una tipica costruzione in legno, una dacha. Povera me la prima cosa da fare spaccare la legna per caricare la stufa e scaldarla.
Era tutto pronto però, per accogliere al meglio Mallory.
La pazza si trasferiva a vivere da me.
Tavola imbandita, centrotavola una bella matrioska colorata, non poteva mancare caviale, d’altronde da noi è come un souvenir, una bella “insalata oliver”, ops! va bene voi la chiamate insalata russa.
Poi avevo cucinato un “beef stroganoff” , ahhh! non preoccupatevi è solo manzo in padella servito con panna acida.
Poi immancabilmente vodka per digerire.
A proposito ho anche allestito un guardaroba con cobalchi, pellicciona, e stivaloni, tanto già immagino   come arriverà conciata.
Non poteva scegliere periodo migliore per venire a stabilirsi da me.
Era una di quelle giornate dove il freddo regnava per eccellenza, meno quindici gradi, strade innevate e ghiacciate.
Partì prestissimo con la mia sgangherata UAZ verde, un vecchio fuoristrada sovietico.
Raggiunsi l’aeroporto con ben due ore di anticipo, aspettavo nella hall con trepidazione Mallory.
La riconobbi subito tra la folla di passeggeri, elegantemente in tacco dodici.
Mi buttò le braccia al collo, anche se il collo non esisteva talmente ero imbacuccata, si intravedevano solo i miei occhi anche loro color del ghiaccio.
“Irina!”
Urlò stringendomi.
“Mallory dove credi di andare col tubino nero e questo giubbino risicato in pelle per non parlare poi del décolleté nero.”
Scoppiammo tutte e due in una fragorosa risata.
Raggiungemmo la UAZ, caricai le pesanti valigie, immaginando cosa contenessero.
Mallory non vedeva l’ora di arrivare a destinazione e scoprire dove avrebbe vissuto in futuro.
Arrivammo nella mia dacha dopo un calvario di viaggio.
Mallory alla fine nemmeno sembrava segnata dal quel trambusto.
Si è adattata alla nuova vita, ora vive tranquilla qui con me, spacca pure la legna, tra un bicchiere di birra e uno di vodka.
La sera chiacchierando intrecciamo la calzetta, e anche gli occhi a Mallory si intrecciano per il sonno, anzi penso, ne sono più che sicura che non è sonno, è la vodka.