Chi è Propp e perché ci occupiamo di lui a proposito della narrativa?

Vladimir Propp è stato un linguista e antropologo che ha a esteso l’approccio del formalismo russo allo studio della struttura narrativa: il precedente orientamento, infatti, consisteva nello spezzettare le strutture delle frasi in una serie di elementi analizzabili chiamati morfemi; per analogia, Propp adotta questo metodo nell’analisi delle fiabe popolari russe. Smembrando un vasto numero di racconti popolari in unità narrative più piccole – denominate narratemi – Propp è stato in grado di estrarre da essi una tipologia, più o meno fissa, di struttura narrativa (lo Schema di Propp).

Avventurandosi, anzi, essendo un antesignano della semiotica in campo narrativo, Propp è stato abbondantemente criticato sia dagli strutturalisti (famosa la monografia di Claude Lévi-Strauss Structure ad form: Reflection on a work by Vladimir Propp) che lamentano le semplificazioni effettuate da Propp rimuovendo le considerazioni verbali dalle analisi effettuate, sia dai teorici della struttura narrativa, a cominciare da Algirdas Julien Greimas che l’accusano di essersi limitato a portare alla luce gli elementi strutturali fissi che formano le basi delle strutture narrative dei racconti popolari.

Proprio il fatto che Propp avesse interesse a studiare la struttura narrativa dei racconti popolari, però, ha paradossalmente fatto sì che il suo lavoro venisse preso in considerazione dagli studiosi della struttura del mito, inizialmente quel Joseph Campbell che con il suo L’eroe dai mille volti (The Hero With a Thousand Faces, 1973) ha influenzato profondamente il mondo degli sceneggiatori e dei ricercatori che si sono dedicati all’analisi della narrazione, primo tra tutti Chris Vogler che con il suo Il viaggio dell’eroe (The Writer’s Journey: Mythic Structure For Writers 1992) ha stabilito il percorso sul quale si sono mossi quasi tutti gli sceneggiatori di Hollywood degli ultimi vent’anni.

Gli elementi invariabili e le loro funzioni

Ricordiamo che il formalismo russo ha riproposto la scissione tra fabula e intreccio, la prima caratterizzata da una disposizione naturale e logica degli elementi, il secondo svolto a discrezione dello scrittore, già in precedenza evidenziata da Sklovskij ed Ejchenbaum. È nato così così il concetto di funzione relativa ai personaggi.

Propp ha analizzato circa 400 fiabe di magia russe, chiarendo come la funzione all’interno della vicenda prescinda dal personaggio e come l’azione abbia una collocazione nella vicenda narrata. Se ne deduce che la funzione è l’operato di un personaggio determinato dallo scrittore.

Si possono quindi distinguere gli elementi variabili, come le caratteristiche fisiche e psicologiche, e gli invariabili, ovvero la funzione stessa del personaggio in questione. Gli archetipi sono diversi dagli stereotipi, sono funzioni, non sono ruoli rigidi, hanno a che fare con l’inconscio collettivo che teorizzava Jung e proprio le funzioni sono i soggetti della ricerca di Propp.

Nella sua opera principale, la Morfologia della fiaba, pubblicata in Russia nel 1928 ma tradotta in Occidente soltanto nel 1958, a cui principalmente ci riferiamo in questo articolo, Propp individua 31 funzioni vincolate però da un numero circoscritto di testi appartenenti alla stessa area. Secondo questa linea di pensiero, sviluppata poi da Campbell e Vogler, ogni racconto ha degli elementi universalmente rintracciabili, per cui è possibile tracciare una mappa per il viaggio di trasformazione del protagonista, l’eroe: (cresce, cambia, fa un percorso da un modo d’essere a un altro): da questo ne discende che la quasi totalità delle storie moderne si basano in realtà su modelli di storie.

Otto tipologie di personaggi

Nella sua schematizzazione, Propp identifica otto tipologie di personaggi, il cui ruolo non è vincolato in quanto quello che importa non è ciò che il personaggio è, ma ciò che il personaggio fa, cioè la sua funzione:

L’antagonista.
Il mandante.
L’aiutante dell’eroe, spesso un mago.
La principessa o il premio: l’eroe, nel corso della storia si rende degno di lei, ma è impossibilitato a sposarla per via di una serie di ingiustizie, generalmente causate dall’antagonista. Il viaggio dell’eroe spesso termina quando riesce finalmente a sposare la principessa, sconfiggendo l’antagonista.
Il padre di lei: colui che fornisce gli incarichi all’eroe, identifica il falso eroe e celebra poi il matrimonio. Propp ha notato che, per quanto riguarda la loro funzione, la principessa ed il padre spesso non sono chiaramente distinguibili.
Il donatore: il personaggio che prepara l’eroe o gli fornisce l’oggetto magico.
L’eroe o la vittima/il ricercatore: colui che reagisce al donatore, sposa la principessa.
Il falso eroe: la persona che si prende il merito delle azioni dell’eroe o cerca di sposare la principessa.

Ovviamente questo elenco può essere specularmente declinato al femminile.

Lo schema generale di una fiaba, secondo Propp, è il seguente:
Equilibrio iniziale => Rottura dell’equilibrio iniziale => Peripezie dell’eroe => Ristabilimento dell’equilibrio

Le 31 funzioni che possono essere presenti nella storia, non necessariamente in sequenza, talvolta ripetute o mancanti a seconda della complessità dell’intreccio, sono le seguenti:

1. Allontanamento
Un membro della famiglia lascia la sicurezza del suo ambiente domestico. La divisione di questa unità coesa è ciò che crea la tensione iniziale all’interno della storia. In questa fase può essere introdotto anche l’eroe, spesso viene mostrato come una persona assolutamente ordinaria.
2. Divieto
Alla vittima viene imposta una sorta di “interdizione”o comunque gli viene sconsigliato di agire in un certo modo, oppure non ha inizialmente intenzione di farlo.
3. Infrazione
 Quando la vittima infrange il divieto imposto, l’antagonista entra nella storia. La decisione di violare il divieto, quindi, si rivela essere generalmente pessima, sebbene non implichi un confronto diretto tra l’eroe e l’antagonista: infatti potrebbe anche rimanere una presenza che lo osserva; oppure potrebbe decidere di non attaccare lui, ma la sua famiglia, momentaneamente lasciata sola.
4. Ricognizione
In questa fase, la vittima designata potrebbe interrogare l’antagonista, ma, più spesso, è quest’ultimo a compiere una serie di ricerche sull’eroe. L’antagonista, spesso mascherato, cerca attivamente di raccogliere determinate informazioni sull’eroe, per esempio relative a qualcosa di valore in suo possesso, oppure tenta di catturare qualcuno che ritiene utile ai suoi scopi. Per raggiungere il suo obiettivo, l’antagonista potrebbe parlare con un membro della famiglia che finirà per fornirgli, ingenuamente, le informazioni che sta cercando; oppure potrebbe provare a parlare direttamente con l’eroe, forse già consapevole del fatto che in lui vi sia qualcosa di speciale.
5. Ottenimento
Le ricerche dell’antagonista vanno a buon fine, ed egli ottiene delle informazioni utili sull’eroe o sulla sua vittima o sugli scopi della ricerca.
6. Raggiro
L’antagonista cerca di ottenere la fiducia della vittima designata, ingannandola per catturarla o per prendere possesso dei suoi averi. Questa fase potrebbe includere la cattura della vittima, merce di scambio per ottenere qualcosa dall’eroe; oppure l’antagonista potrebbe convincere i suoi perseguitati che egli è in realtà loro amico, in modo da ottenere una collaborazione volontaria.
7. Connivenza
A questo punto, l’inganno perpetrato ai danni della vittima è andato a buon fine, e quest’ultima, e/o l’eroe, è ora impegnata ad aiutare il proprio nemico. Il fine potrebbe essere quello di procurare all’antagonista qualcosa che egli desidera oppure di lottare attivamente contro i buoni nel caso di un rovesciamento di ruoli.
8. Danneggiamento
L’antagonista danneggia/ferisce un membro della famiglia dell’eroe: per esempio: lo rapisce, gli sottrae un agente magico importante, rovina il raccolto, od attua altre forme di saccheggio, causa una scomparsa, espelle qualcuno, lancia un incantesimo su qualcun altro, sostituisce un bambino, commette un omicidio, imprigiona/rapisce qualcuno, minaccia di forzare un’unione coniugale, provoca tormenti notturni. In alternativa, un membro della famiglia si rende conto che gli manca qualcosa, che ha un desiderio da realizzare, ad esempio, ottenere una pozione magica: in questa seconda casistica, vi sono due opzioni che possono essere presentate anche all’interno della stessa storia: Nel primo caso, l’antagonista causa una qualche forma di danno all’eroe e alla sua famiglia, ad esempio rapendo la vittima designata od impossessandosi dell’oggetto magico desiderato, che quindi, dovrà poi essere recuperato; nel secondo, all’interno della famiglia dell’eroe, o in seno alla comunità, viene identificato un senso di mancanza, di perdita, oppure un determinato oggetto diventa desiderabile per una qualche ragione, ad esempio, qualcosa di magico che, in qualche modo, salverà tutti quanti.
9. Mediazione
Il danno si palesa: l’eroe sente una richiesta di aiuto, oppure viene avvisato; in alternativa, se imprigionato, viene liberato dalla sua prigionia; l’eroe viene ora a conoscenza delle azioni dell’antagonista e prende atto del danneggiamento, magari perché trova la sua famiglia e/o il suo villaggio devastati, o in uno stato di angoscia e disgrazia.
10. Consenso
L’eroe decide/accetta di ribellarsi, agendo in un modo che servirà a porre fine alla mancanza, ad esempio, trovando l’oggetto magico, a salvare coloro che sono stati catturati ed a sconfiggere l’antagonista. È un momento di definizione per lui, poiché la sua decisione di diventare parte attiva della vicenda detterà il corso delle sue azioni future e farà sì che una persona precedentemente ordinaria finisca per indossare il mantello dell’eroe.
11. Partenza
L’eroe lascia la sua abitazione.
12. Funzione del donatore
Prima di ricevere aiuto, solitamente sotto forma dell’agente magico che egli sta cercando, l’eroe viene messo alla prova, interrogato, attaccato, sfidato, ….
13. Reazione dell’eroe
L’eroe reagisce alle azioni del donatore: supera/fallisce la prova, libera i prigionieri, riconcilia i litiganti, compie qualche tipo di servizio, usa i poteri dell’avversario contro di lui.
14. Fornitura dell’oggetto magico
Dopo aver superato la prova, l’eroe acquisisce l’uso di un agente magico sotto varie forme: trasferimento diretto, localizzazione, preparazione, ingestione, eccetera.
15. Trasferimento
L’eroe viene condotto nel luogo in cui si trova l’oggetto delle sue ricerche, o comunque gli viene indicata la strada.
16. Lotta
L’eroe e l’antagonista combattono direttamente.
17. Marchiatura
All’eroe viene impresso un marchio: viene ferito, oppure riceve un anello od un altro oggetto caratterizzante.
18. Vittoria
L’antagonista perde: viene ucciso in combattimento, sconfitto in una competizione, ammazzato nel sonno, esiliato, eccetera.
19. Rimozione
Viene posto rimedio al danno iniziale e si risolve la mancanza: l’oggetto della ricerca viene consegnato, l’incantesimo spezzato, la persona morta resuscitata, il prigioniero è liberato.
20. Ritorno
L’eroe torna a casa.
21. Persecuzione
L’eroe è perseguitato da qualcuno che attenta alla sua vita o al suo status.
22. Salvataggio
In un modo o nell’altro, l’eroe viene salvato dalla persecuzione: si nasconde o viene nascosto, si trasforma in maniera irriconoscibile, viene salvato da un attentato alla sua vita.
Potrebbe anche darsi che degli ostacoli indipendenti dalla sua volontà rallentino il suo nemico.
23. Arrivo in incognito
L’eroe – mascherato ed irriconoscibile – torna a casa o arriva in un altro paese.
24. Pretese infondate
Un falso eroe cerca di prendere il posto di quello vero.
25. Prova
A questo punto, l’eroe viene sottoposto ad una prova di vario genere (un enigma da risolvere, una prova di forza, resistenza od abilità, un processo).
26. Superamento
L’eroe supera la prova.
27. Identificazione
Grazie al marchio (o all’oggetto ricevuto), l’eroe viene riconosciuto.
28. Smascheramento
Il falso eroe o l’antagonista viene smascherato pubblicamente.
29. Trasfigurazione
L’eroe assume nuove sembianze (diventa bellissimo, viene guarito, gli vengono forniti nuovi indumenti).
30. Punizione
L’antagonista viene punito.
31. Matrimonio o Incoronazione
L’eroe ottiene la ricompensa finale, che solitamente consiste nella possibilità di sposare la donna che ama, o di salire al trono (o entrambe le cose).

Quello che è importante considerare nell’applicare lo schema di Propp alla progettazione di una struttura narrativa è che, essendo le funzioni indipendenti dai protagonisti, è possibile adattarle alla situazione che si intende descrivere, calandole in personaggi di qualsiasi epoca storica, anche contemporanei, come è dimostrato dallo stesso Vogler nell’analisi di alcuni film di ogni genere, dal thriller alla commedia brillante.

Esistono diversi modi per scrivere un romanzo o una sceneggiatura, e certamente alcuni di questi comprendono aspettare che arrivi magicamente l’ispirazione o favorirla mediante l’uso di droghe, ma generalmente un buon risultato non può prescindere da un accurato studio e una attenta programmazione: i lavori di Propp, Campbell e Vogler hanno il merito di identificare con chiarezza gli elementi importanti di questo processo, spogliandoli delle sovrastrutture teoriche che rendono difficile – se non impossibile – la loro applicazione ai non iniziati. Seguendo i loro schemi è possibile avere la certezza di scrivere storie restando all’interno della grande corrente che ha accompagnato l’umanità dalle grandi epopee storico-religiose fino ai giorni nostri.

Nello stesso tempo, la standardizzazione delle storie secondo modelli consente un’agevole applicazione delle tecniche di storytelling al mondo della comunicazione in ambito aziendale ed educativo, fornendo all’interno della struttura delle funzioni – non necessariamente soltanto quelle individuate da Propp – un facile metodo per creare semplici o complesse strutture narrative da adattare alle esigenze del momento, con la garanzia che esse, attingendo direttamente alla struttura degli archetipi comuni a tutte le persone, siano immediatamente riconoscibili ed accettate, superando le naturali resistenze che si presentano di fronte a modelli interpretativi da elaborare ex novo.

In allegato lo schema completo del Prontuario di Propp (http://homes.dico.unimi.it/~alberti)