Marco era uscito finalmente dopo tanto tempo a passeggiare lungo mare con il nonno.

Erano rimasti per tanto tempo chiusi in casa per colpa di quel brutto virus con la corona e quella era la loro prima uscita.

Ma poi, si chiedeva, perché portava la corona quel virus… vabbè che comandava parecchio come un re, visto che aveva imprigionato tanta gente.

Ah, già, non era un re, si chiamava proprio così: Virus di cognome Corona.

Come lui che si chiamava Marco Betelli, semplice, no?

E allora, evviva, adesso si poteva uscire!

Che bello il mare con le onde spumeggianti! Quasi non se lo ricordava più ma adesso si sarebbe divertito a tirare sassi e provare a farli rimbalzare.

E quante conchiglie sulla spiaggia!

«Nonno, nonno! Cerco un po’ di conchiglie da regalare a mamma».

Così, mentre il nonno se ne stava seduto a chiacchierare a distanza regolamentare e con la mascherina insieme ad un suo amico incontrato per caso, lui passeggiava su e giù per il bagnasciuga cercando le conchiglie più belle.

Ne trovò una bellissima sotto ad un granchio così, servendosi di un legnetto per terra lì vicino, scostò il granchio con un colpo deciso.

«Ahi! Sta attento, bambino», si udì una voce.

«Chi è che parla», esclamò Marco guardandosi in giro.

«Ma sono io, il granchio. E mi hai fatto un po’ male con quel legnetto».

«Scusami davvero, pensavo che fossi morto. Non dovresti stare in acqua?».

«E che sono scemo?» rispose il granchio.

E poi aggiunse: « Sono Granky, un granchio di specie super intelligente».

«Ma veramente , se resti fuori dall’acqua muori. Non mi sembri tanto intelligente, caro Granky».

Marco lo guardava con un sorrisetto come quando si porta in giro qualcuno.

Allora Granky, offeso, gli rispose:

«Vedi, caro signorino Capiscetti, mi sto allenando per abituarmi a respirare fuori dall’acqua. Ci vuole tempo ma piano, piano, ci sto riuscendo».

«Ma come fai?», gli chiese Marco.

«Ho iniziato due mesi fa. Il primo giorno sono stato fuori 5 secondi, il secondo 10, poi 15 e così sempre di più. Adesso riesco a stare due ore fuori dall’acqua e tra un mese conto di venire a vivere per sempre sotto a questo chalet ».

Allora Marco , incuriosito da quella strana storia, gli chiese:

« Ma non hai amici nel mare? Non ti dispiace lasciarli? E poi ci sono tantissime cose belle come ad esempio queste conchiglie» e nel dire ciò, gli indicò la moltitudine di gusci sul bagnasciuga.

«Già» replicò Granky,« Erano davvero belle una volta ma voi umani le avete uccise e se non fuggo presto dall’acqua, tra un po’ farete morire anche me».

«Ma come è possibile… », chiese il bimbo.

«Credimi, avete riempito tutto di immondizia che ci sta avvelenando. Guarda, solleva questo pezzetto di mare come fosse un tappeto ».

Marco lo fece e, come per magia il mare si sollevò mostrando ciò che si trovava sul suo fondo.

Restò a bocca aperta, bottiglie, sacchetti, lattine, corde, parti metalliche… Aveva proprio ragione Granky.

Si vergognò tantissimo per quello che gli umani come lui avevano fatto e stavano facendo al mare.

Salutò il suo nuovo amico granchio e tornò a casa senza conchiglie.

Nel cuore si ripeteva forte che lui avrebbe sempre rispettato l’ambiente e si sarebbe impegnato perché si conservasse pulito. Lo avrebbe fatto per le conchiglie, per Granky ma anche per sé.

 

Foto presa dal web.