Eri forte, come è forte il vento.

Che gonfia le vele ostinate

e sa elevarci, impetuoso,

verso sconfinate altezze.

 

Eri allegra, come allegro è il vento.

Che trama un ritmo spinto. 

Fluttua una scia, d’azzuro e d’oro tiepido, 

e spuma marina, di panna salata.

 

Poi impetuosa, come spaventa il vento,

quando d’angoscia rende instabili

i sogni, i temperamenti.

Disiquilibrio. Rapido. E precipitante.

 

E anche triste, come è triste il vento.

Un bimbo, che si crede dimenticato

e appanna la sua cantilena di vocali chiuse, 

che spingono, e gelano, le imposte.

 

Meraviglia calda, come scirocco.

Brezza gentile e brillante, che abbraccia

e avvolge d’amore i confini,

che lascia a terra il profumo.