Cara amica,

Se vieni al mio paese, non scegliere l’estate.
Non sentirai parlare il mio dialetto, la focaccia non sarà così buona, non vedrai il mare cristallino e la sabbia dorata.
Vieni adesso.
Ci sediamo sugli scogli, accanto al Pescatore che aspetta la sua Sirenetta e ti racconto la favola del mio paese.

C’era una volta un’isola piccola piccola davanti a un paese piccolo piccolo.
Si volevano bene e volevano stare insieme.
Chiesero aiuto al mare che li accontentò, si coricò altrove e l’isola diventò una penisola.
I mari diventarono due e formarono due baie: una a Levante e una a Ponente.
La prima era piccola, le case si bagnavano i piedi nell’acqua e i bambini non portavano le scarpe.
C’era un gran silenzio!
A Ponente la baia era molto grande: ospitava tutte le barche, una spiaggia dove i pescatori stendevano al sole le reti.
C’era anche un fiume dove le donne lavavano i panni.
Un viale di palme divideva la spiaggia dalle case.

Gli abitanti erano orgogliosi di quella bellezza e costruirono un castello sulla cima della penisola, tra pini, tamerici e ginestre.
Di lassù si vedevano le due baie e le persone venivano da tutto il mondo per contemplare quelle meraviglie.

Un giorno di tanti anni fa arrivò uno straniero che raccontava favole ai bambini: parlavano di sirenette, soldatini di stagno, scarpette rosse e brutti anatroccoli.
Fu così che la spiaggia di Ponente venne chiamata Baia delle Favole e quella di Levante, Baia del Silenzio.

Ti aspetto presto, ci saranno tanti bambini, tanti sorrisi e tante favole.

Tua Marilda.