Siamo nell’epoca del progresso avanzato e i cellulari hanno dato una svolta tecnologica rivoluzionaria alle nostre abitudini.
Di tutti i tipi e modelli, look dai colori sgargianti, o più tradizionali, di dimensioni e opzioni infinite, ti danno la possibilità di scegliere quello più adatto alle tue esigenze.
A starci dietro, però, non è così facile.
Io, che ho una certa età, lo uso come un normale telefono con la comodità di averlo sempre a portata di mano e per le mie necessità di lavoro.
I giovani, nati tecnologicamente avanzati, ne sfruttano, ovviamente, le svariate possibilità.
Ci scaricano musica, foto, mandano e-mail, chattano … in sostanza, ci vivono dentro!
Che meraviglia, ma che stress, stare dietro a tutto.

Poi ci sono quelli che non si lasciano scappare le varie promozioni e cambiano gestore continuamente per usufruire di sconti e offerte.
Occorre avere il tempo, è quasi come avere un “secondo lavoro”!
La mia personale opinione è che la cosa non mi convince e, poiché la vita mi ha insegnato che non ti regala niente nessuno, mi chiedo:
«Dov’è la fregatura?» e, se la vai a cercare, la trovi.
A parte questo, è molto utile e, specialmente quando sei fuori, invece di fare la coda davanti alle obsolete “cabine telefoniche” che vedi oramai solo in vecchi film, ti gestisci come e quando vuoi, ti aggiorni su tutto, sei in contatto con tutti.
Quindi, posso tranquillamente affermare che è stata proprio una bella e innovativa invenzione.
Come in tutte le cose, il rovescio della medaglia c’è.
Un po’ della tua tranquillità è andato a farsi benedire e, per paura che squilli nel momento sbagliato, te lo porti dietro anche in bagno e a portata di mano pure quando fai la doccia, perché è quasi certo che squillerà e ti rovinerà i momenti di “intimo relax”.
Non parliamo poi di quando sei in riunione, anche se lo imposti su modalità “silenziosa”, la telefonata la senti arrivare e, se scusandoti puoi allontanarti per qualche minuto, va bene, ma se non puoi, il tuo cervello incomincia a interrogarsi su che cosa sarà successo e ti rovina, come minimo, la concentrazione.

Vai al mare per rilassarti, ti stai facendo un pisolino tranquillo, quando il tuo vicino di ombrellone, che ha una suoneria veramente da infarto, si mette a “urlare” non si sa con chi.
Penso, comunque, con qualcuno che ha problemi di udito perché lo sentono su tutta la spiaggia e addio tranquillità!

Il mattino vai al lavoro, sei un po’ in ritardo, ti siedi in auto e controlli di avere tutto: ma non trovi il cellulare.
«Eppure l’ho preso!» e cerchi dentro la borsa che, come tutte le donne bene organizzate, non è una normale borsetta, ma è quasi una borsa da viaggio, perché ci metti dentro di tutto; non si sa mai cosa potrà servirti durante la giornata.
Alla fine, dopo averne svuotato il contenuto, lo trovi e sollevata, parti.
Sei tranquilla e serena e pensi:
«Tutto sotto controllo!»
Sarebbe troppo facile: se arriva una telefonata, nessun problema ma, non so perché, ti devono mandare un messaggio!
Per non parlare di WhatsApp!
«Non gli viene in mente che mi buttano in crisi?», sussulto ad ogni bip mentre guardo con un misto di ansia e bramosia il cellulare.
Alla mia età, sono presbite, non ho l’obbligo dell’uso degli occhiali per la guida ma, per i messaggi è un altro discorso:
«Senza occhiali non vedo niente!»
Ingorgata nel traffico penso:
«Appena posso, lo leggo» ma, non so perché, sarà la curiosità o la paura che si tratti di qualcosa d’urgente, finché non accosto non sto bene; e cerco gli occhiali che, naturalmente, sono introvabili anche loro!
Finalmente li inforco e leggo: una promozione o un allegato di qualche amica che mi da il buongiorno!
Riparto e finalmente arrivo a destinazione ma il mio livello di stress è già alto.
Vi risparmio la descrizione del resto della giornata perché questo assaggio mi sembra sufficiente.

Se vogliamo parlare dei momenti d’intimità con il tuo innamorato, la questione diventa ancora più “delicata”.
O entrambi avete l’accortezza di spegnere tutto, oppure, rischiate di brutto, perché, e qui ci metterei tutte e due le mani sul fuoco, nel momento più intimo e delicato, quando la passione raggiunge i massimi vertici e tu praticamente sei in estasi, e pensi:
«Oddio, è l’uomo della mia vita, è amore vero. Sento persino suonare le campane!»
No, non t’illudere è il suo o il tuo cellulare che suona.

Decido di andare in vacanza, una di quelle che abbia un po’ di senso e, visto che amo l’arte, scelgo una città bellissima e artistica allo stesso tempo.
Per citarne una delle tante, vado a Firenze, che è una città fantastica e che io adoro.
Spargo la voce in anticipo, non certo per vantarmi, e dico a tutti:
«Da qui a là non ci sono, sono in vacanza, non cercatemi, non voglio stress!».
Parto e, quando arrivo a destinazione, spengo il cellulare. Non ci sono per nessuno, ho bisogno di riposo fisico e mentale.
Giro per la città assaporandone la bellezza: chiese, musei, piazze e sono veramente rilassata e felice.
La sera, come d’accordo, accendo il “famigerato” per comunicare con i miei familiari e, apriti cielo!
Sembro una centralina impazzita! Bip, bip, bip …
«Oddio, che succede?»
Calma, niente, solo messaggi e chiamate senza risposta a non finire.
«Cos’è scoppiata la terza guerra mondiale?».
Naturalmente no, hanno solo dimenticato che ero in vacanza ed hanno continuato a telefonare come se niente fosse.
«Benedetti cellulari, quanto vi amo e quanto vi odio!»
«Non potrei fare a meno di voi ma, vi giuro che, se potessi, rinuncerei a voi con tutta me stessa per ritrovare la mia ambita e preziosa tranquillità!»