Autore: Silvia Collini

IMMOBILE

Gridano le mie lacrime, finalmente le senti e non ritardi a ingabbiarle nella scatola delle orecchie. S’alza una pioggia di sabbia e di vento in volumi selvaggi di circoli perfetti che discordano equilibri. Immoto il tuo corpo davanti a tanta furia mentre deficita la tua memoria di violente tempeste in quota. Vitreo il tuo sguardo sulla cascata incessante del mio pianto amazzone su cui ramificano le ciglia degli alberi e si affrancano sogni piumati. Dalla cupola del risveglio prendo coscienza del vero. Ibernato nel tuo iceberg da tempo ho intenzione di lasciarti lì per l’eterno. (Foto dal web) Recommend0...

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PER FAR SPLENDERE LE STELLE

M’incantai quella sera sull’aurea appannata del sorriso lunare. Osaron rapirlo gonfi navigli di nubila ma il cielo lo trattenne mentre il vento soffiava sulla coltre e una gatta raminga taceva sul tetto ad ascoltare i racconti delle nuvole sui loro viaggi. Si mosse la livrea pelosa e il selenico chiarore riprese parte della scena sfiorando di carezze l’intorno che arrossì senza essere scoperto dipanato nel blu notturno. Mi ritrovai fra le mani una falce di luna a mietere esili e trasparenti cirri per far splendere le stelle, e quante ne contai prima d’arrivare a te. (Foto dal web) Recommend0...

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MARGINI

Per letto ha un materassino, per ripararsi dall’umido una copertina, per non sentire tanto freddo una coperta più pesante, per posare il capo, coperto fino alle orecchie da un vecchio cappello, un cuscino ingiallito a chiazze. Ha una sciarpa un po’ lisa con due giri intorno al collo che quando il vento gliela scioglie e gli scopre la pelle le sue mani corrono ai ripari, mani grandi e dita lunghe che tamponano lo spiffero con la premura di chi si vuole bene da solo. È debole, si muove lentamente. Quando si china, ingobbito dentro il corpo infeltrito come un...

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FRA LE MACERIE UNA CERALACCA

In soliloquio da tempo una busta ceralaccata giace tra due amalgame di cemento. Oggi, le macerie di un rovinoso terremoto restituiscono alla luce quella lettera sepolta mai consegnata per motivi allora incomprensibili. È di cartoncino grezzo color della crema e il sigillo rosso è integro. Sopravvissuta alla devastazione una donna dai capelli corvini raccolti in una coda disordinata procede con passi infiacchiti e lo sguardo appannato in cui dimora uno struggimento seppellito da fumi e cenere. Chissà perché non bruciano in gola quelli, eppure ne ha mangiate a iosa di polvere ma in bocca ha un sapore dolce che...

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ROSSA

Nata nuda in mezzo al gelo cresco nei pendii nevosi dove tu moriresti. Indosso il mio colore che impegna un tempo illogico nel rapire e fiammeggia nello sguardo di chi m’incontra scatenando incendi nel petto di chi s’attarda l’attimo in più. Sono femmina di fiore serto di campanelle rosse che bucan la neve sparsa come gemme di rubino sul letto candido d’inverno che respira e narra storie a tutti filastrocche ai bimbi poesie ai grandi. Son seduzione che si estende come il sole al tramonto conquistatore di spazi immensi e nella notte m’affido ai sogni di chi dorme e...

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