Autore: Manuela Mancini

LA DIVINA MATH-COMMEDIA

parte 5) Angolazione e punti di vista         //  +parte 6, finale) Tutto è relativo Basta, suvvia, m’urge un posticino ove possa meditar sul mio destino per ritrovar come primaria cosa la strada che mi porti verso casa. Cercai un cheto Angolo appartato e lo trovai ma mi guardò arrabbiato poiché cose assai ardite avea da fare con una bella angolana: a limonare. “Chiedo venia, pardon, se interrompo ma il mio vagar da così tanto tempo arrecommi una tal disperazione che mi muove a questa intromissione.” “Ah genìa rozza e piena d’arroganza l’umana gente! La mia intelligenza ogni fattezza ed ogni mia capienza state sempre saccenti a valutare. Mi dite acuto e poi mi dite ottuso come se il mio cervello avesse fuso. E se poi sballo e un poco mi diletto eccovi lì a dir che non son retto. Quando mi stendo stanco su di un letto tutti mi criticate: ahimé, sono piatto. Silenzioso mi chiudo in me stesso? Mi giudicate nullo: un vero fesso. In trecentosessanta modi posso stare ma quasi che non dovessero bastare una decina in più appiopparmi ardisce quell’ onorevole che poco ne capisce. E poi… se, ahimè, ci scappa il morto al fine di individuar chi è nel torto a trecentosessanta han da cercare ignorando in verità chi accusare”. Muta restai innanzi a tal veemenza comprendendo davvero la lagnanza. Mi...

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GASTON

Belle Epoque. Solitamente Gaston entrava nel bistrot tirato a lustro, vestito in doppio petto nero e camicia bianca e si sedeva con estrema nonchalance sul divanetto in broccato vicino alla sala da the. Da lì osservava, da dietro quella sua consueta maschera da cinico viveur, le fascinose maliarde in seta frusciante che, accompagnate da scie profumate, andavano e venivano dalla saletta ove tra un sorso di the ed un pasticcino cinguettavano leggiadre . E, quasi fosse una scommessa con sé stesso, Gaston amava chiedersi:“ Vediamo quante occhiate raccoglierò stasera da codeste pennute starnazzanti”, indicativo della bassa opinione che egli...

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UN ANGELO IN MENO IN PARADISO

In una tavoletta rinvenuta nella valle del Karanok, nell’odierno Dovestan, è narrata la storia di Paciele, arcangelo disubbidiente. Si racconta che un giorno, inviato da Michele in missione divina , capitò in un villaggio terrestre assai miserevole. Grande fu il suo stupore nel vedere malattie, fame, dolore, ignoranza in cui erano immersi gli umani. Sentiva tutto quel dolore gravargli sul cuore, imbrigliargli le ali. Così, mentre gli altri rientravano nei cieli, egli decise di restare lì contravvenendo agli ordini sentendo suo ineluttabile dovere dare un po’ di aiuto a tutti quei poveri disgraziati, ovviamente sotto mentite spoglie. La sua...

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‘LE BESTIE STANNO ALTROVE’ n°13: l’allocco &C

E’ da un po’ che aspettavo su questo albero al confine del bosco che ti affacciassi. Ho dovuto cantare un bel po’ questa notte, anzi, direi che mi sono proprio sgolato per farmi sentire ma finalmente eccoti, umana sonnolenta che sbadigli. So che il mio canto fa venire i brividi tanto che un paio di celebri registi mi hanno addirittura scritturato per partecipare alla realizzazione della colonna sonora dei loro thriller. Però ciò è del tutto immotivato dal momento che sono un tipo pacifico, io, e nessuno più di me ci tiene che ci siano silenzio e quiete intorno....

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‘LE BESTIE STANNO ALTROVE’ n°12: il coccodrillo

Ciao! Ho un po’ di fame . Per caso avete da offrirmi un bel cosciotto o un avambraccio magari umano e fresco di giornata? Sapete, mi piacciono tanto quei bei polpacci pelosi che trovo a mollo lungo la riva del fiume ma non mi è facile addentarne uno perché di solito loro scappano via letteralmente… a gambe levate. Così ripiego su altro …che so… un topo campagnolo o qualche antilope venuta ad abbeverarsi. Per chi non mi conoscesse, il mio nome è Drillo e sono il cocco di mamma, lo ammetto. La mia dolce mammina ha dei bellissimi occhioni...

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LA DIVINA MATH-COMMEDIA

Parte 4) Rettitudine e/o libertà. Mi misi ad esaminare una cartina poiché perduta ormai come cretina vagabondando andavo in ogni dove senza che alcun mi desse buone nuove. Infine urlai.” E datemi un po’ retta!” Così, una creatura lunga e stretta con voce fatta d’echi in lontananza rispose qui, laggiù e a gran distanza. “ Sono io, Retta, m’hai testè chiamata? Son stanca assai per la gran riassettata che debbo fare scorrendo su me stessa visto che c’è chi mi vuole fare fessa perché questa moltitudo di puntini che mi compongon sono dei cretini. Di qua e di là se ne vorrebber ire mentre allineati lor hanno da stare.” “ Scusi se ardisco, lei è una dittatrice!” “No, son tipo retto io, e non transigo per questo metto tutti quanti in rigo. Non tollero mai alcuna variazione e si vada tutti in una sola direzione. La libertà arreca solo scompiglio credimi se ti do questo consiglio. Se il Fato proprio là ci vuol spedire nulla si può far che a lui ubbidire.” “ E dimmi, allor, per qual destinazione giacché arcana m’è questa intenzione?” E lei rispose “ Non m’è dato sapere poiché giammai finisco d’arrivare”. Di fronte a tanta ottusa convinzione scossi lo capo e cambiai di direzione. (Immagine dal web) Recommend0 Enable Javascript to click a...

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