Autore: Graziella Dimilito

IL BALCONE (Natale col grande Eduardo)

“Professò, sapete che vi dico? Me sò scucciato! Questo è un periodo in cui non sopporto più nessuno. Giorno dopo giorno vedo scorrere in tv sempre le stesse immagini, opinionisti “esperti” su ogni argomento: sì alla guerra, no alla guerra, sì gay, no gay, terrorismo, civiltà, democrazia, paura… uhhhh! Quanto vorrei gridare “State zitti!!!” Ma non si può, il quieto vivere impone di dire sempre sì e seguire la massa. Ma io la massa non la voglio seguire. Allora sapete che faccio Professò, vengo qui, sul mio balconcino e mi bevo ‘o cafè. Fatto con la vecchia caffettiera di...

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E IO PAGO

Gennarino ‘o fesso, così lo chiamavano in paese, perché troppo permissivo in famiglia. La moglie e le figlie, in vista delle feste natalizie, avevano un gran da fare a girare per negozi, ovviamente con la carta di credito di Gennarino. «Quest’anno ti stupirò Gennarì! Ti farò un regalo speciale!» «Sì papà, anche noi ti faremo una bella sorpresa, vedrai». E sparivano per ore, lasciandolo a fantasticare su quali regali “speciali” avrebbe ricevuto. Ma lui sapeva già come sarebbe finita: la solita bella cravatta dalla moglie, sciarpa e calzini dalle figlie. Tutto il resto era per loro: «Ti piace questa...

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LA SERENATA

Lui è cotto perso di lei, cerca di attirare la sua attenzione ma lei lo ignora completamente. Sempre in giro con le amiche, ridono e scherzano, guardano le vetrine, parlano in continuazione. Da buon napoletano sentimentale, decide di farle una serenata. Si apposta sotto la sua finestra, è una bella serata, c’è la luna, le stelle, una temperatura mite, insomma l’ideale per catturare il cuore delle fanciulle. Porta con sè il mandolino, strumento indispensabile per una serenata coi fiocchi, inoltre ha anche una bella voce, apprezzata da molte ragazze. Un bel respiro, due accordi col mandolino e comincia: “Mèle...

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FUGA SENZA SPERANZA

A Red, così lo chiamavano per via dei suoi capelli rossi, non sembrava vero di essere stato così fortunato: stava facendo  jogging lungo il bellissimo “sentiero della salute” alla periferia della città, immerso nel verde e costeggiato dal canale di irrigazione dei campi, quando vide a ridosso del fosso, una valigetta nera, seminascosta dal fogliame. Si fermò e la raccolse. Restò fermo a guardarla alcuni minuti, voleva aprirla ma era indeciso, poteva essere visto. Si guardò intorno: Al diavolo – pensò – a quest’ora non c’è nessuno in giro: aprì la valigetta.  Spalancò gli occhi vedendo il contenuto: era...

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L’istrione

Nel vecchio teatro, mai restaurato, un palco di vecchie assi, arredamento inesistente, dove si alternano attori di poca fama, seguiti da un pubblico scarso e rumoroso, l’attore sta interpretando una scena altamente drammatica. Il protagonista, le mani nei capelli, gli occhi lucidi, guarda la moglie e il figlio uscire di scena per abbandonarlo per sempre. Barcollando sulle assi di legno, l’attore scoppia a piangere mentre pronuncia con voce rotta piccole frasi sconnesse… “Nooo… vi prego, non andate… non lasciatemi, morirò, mi ucciderò, Oh Dio ti prego… fa che tornino!” Grosse lacrime escono dai suoi occhi, il pubblico è ammutolito,...

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LA LOCANDINA

Norberto Salvo era al settimo cielo, avevano accettato di rappresentare il suo testo teatrale! Dopo tanti rifiuti, finalmente un regista aveva accettato di dirigerlo. “Mi raccomando, sistemi quella scena romantica, poi aggiunga un po’ più di brio nella scena del litigio, per il resto direi che è un buon testo. Sarà contento – continuò il regista sorridendo – vedrà il suo nome esposto nella locandina come sceneggiatore”. “Oh sì, ne sono orgoglioso, e tutto grazie a lei”. La sera della prima un drappello di persone elegantemente vestite, sostava davanti al teatro ridendo piuttosto rumorosamente. Stavano leggendo la locandina. Qualcuno...

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