Autore: Graziella Dimilito

Il braccio

Mi chiamo braccio ma non sono un arto. Se lo fossi mi amputerebbero volentieri. Non sollevo pesi, non ho una mano per afferrare oggetti. Eppure sono un braccio,  il “braccio della morte”. Vivo in prigione da sempre, circondato da gabbie d’ acciaio e guardato a vista dai gendarmi. “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”, sì, chi viene da me non esce vivo. Il mio è un abbraccio mortale.   Recommend0 Enable Javascript to click a...

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LO SCHELETRO tratto dal libro Il giallo e il nero

LO SCHELETRO  Storiella di Carnevale Dolfo, il ladro, decise di approfittare dei festeggiamenti notturni di Carnevale per ‘ripulire’ qualche appartamento. Ne aveva appena adocchiato uno, luci spente, tapparelle abbassate – un gioco da ragazzi – pensò. Aveva indossato per l’occasione un abito completo da scheletro, col teschio e tutto il resto. Vide uscire dal portone alcuni ragazzi festanti, quindi si intrufolò facilmente nel palazzo. Arrivato alla porta dell’appartamento inserì uno stiletto nella serratura ma, con suo grande stupore, questa cedette subito… la porta era già aperta. Rise dentro di sé – questi fessi hanno dimenticato di chiudere a chiave...

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13 – L’enigma

Le strehgette e la sirena, diventata una bella donna grazie all’incantesimo di Angel Devil, si stavano già ricredendo sul conto del mago, in fondo era stato davvero gentile ma… Ad un tratto sentirono strani cambiamenti in tutto il corpo, gli arti si muovevano a fatica, sentivano il bisogno di gettarsi in acqua, le parole uscivano lentamente dalla bocca e sembrava che qualcosa da dietro premesse per uscire, come una coda. Si guardavano l’un l’altra smarrite, finchè Grace (nota enigmista) lanciò un grido d’allarme: “E’ una trappola!!!” “Cosa?” “Sì, vi dico che è una trappola, ci sta trasformando in non...

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11 – A carnevale ogni scherzo a Angel Devil vale

Da un po’ di tempo Angel Devil non si fa vedere nè sentire. Per le care streghette Irin, Lucy, Matty, Hilary, Patty e Grace è una vera pacchia. Scorazzano a piacimento volando sulle loro scope nuove di zecca, dotate di un motorino silenzioso e ultraveloce, si divertono a spegnere e accendere le luci dei lampioni, suonano ai citofoni e poi volano via, gettano bucce di banana per terra ridendo a crepapelle quando vedono la gente scivolare… che mattacchione! Proprio oggi sono andate a trovare la Sirena Marilyn, che le ha accolte con grande gioia, salendo in superficie con in...

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IL MANICHINO ROTTO

Il vetrinista entrò nel magazzino dell’atelier per scegliere i manichini da vestire ed esporre in vetrina. Erano davvero tanti, ammassati qua e là, per cui dovette separarli uno ad uno per controllare che fossero adatti. Si accorse che uno di loro era senza braccia, anche le gambe a dire il vero non se la passavano bene, erano scheggiate, bucherellate. -Ah – pensò il vetrinista – che rottame, via! Da buttare.- E lo gettò in un angolo. Uno dei commessi dell’atelier vide il povero manichino abbandonato ed ebbe una bella pensata; lo portò a casa sua, inserì due rami d’albero...

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Pinki

Pinki era un orsetto rosa di peluche, aveva un musetto grazioso, due occhietti neri e stava seduto in esposizione su uno scaffale dell’oratorio col numero 25 incollato ad una zampa. Non c’era solo lui naturalmente, altri pupazzi e giochi vari lo attorniavano, ognuno col suo numeretto. Infatti quella domenica c’era la pesca di beneficienza organizzata dalla Parrocchia. Molti genitori avevano portato i loro bambini a scegliere i numeri dentro un grosso contenitore di vetro. Pinki guardava tutti quei bimbi festosi, ansiosi di vincere i giochi più belli, desiderava tanto essere estratto da qualcuno di loro, così avrebbe potuto stare...

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