Autore: Cristina

La mia mamma, il mio mare

Mi ricordo che da bambina mi divertivo a scrivere in corsivo la parola mamma. Più la scrivevo e più la grafia scorreva fluida, andando pian piano e con naturalezza a delineare delle onde. Il mare. Quelle piccole onde marine erano la parola più dolce che uomo conosca. Il diminutivo mami, poi, con quel puntino sulla i, era davvero uno schizzo salino. A quel tempo avevo uno strano rapporto con mia mamma. Non direi conflittuale ma di rabbia, che mi ha seguito fino ai 34 anni. Tanti. Troppi. Inspiegabili. Eppure rimaneva l´unica mamma che avrei voluto: il mio mare. A...

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Pausa rei

Tratteggio, cazzeggio, scribacchio sott’occhio, trascorro il tempo che scorre con me, lento come la noia, veloce come l’efficienza intrinseca in lui.
Panta rei, abbasso i rei, reali o immaginari.
Guardo foto scattate solo nella mia mente, rivivo ricordi sepolti solo nella mia mente, momenti che non facevano fatica a passare, non come questa giornata con così poche cose da fare.
Mi manca il caos, il sole, il caldo, i vestiti svolazzanti, le battute saccenti e spesso irriverenti.
“Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare”.

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Storia di un pomodoro

Erano circa le 4 di pomeriggio di qualche anno fa. Uno di quei pomeriggi estivi che riservano sempre sorprese. C’era il sole, alto e giallissimo, il mare, blu ma limpido, la stessa spiaggia di sempre, gli stessi amici di sempre e quella sensazione di sempre che lì niente di male ti può accadere. Ed è in quel normalissimo e speciale pomeriggio, mentre stavo prendendo le mie cose per accompagnare la mia migliore amica alla stazione, che è arrivato lui. Il momento giusto, perché avevamo un po’ di cose da chiarire, qualcosa in sospeso forse, e dovevamo avere un po’...

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