Autore: Alba D'Alberto

Trottolina e Picchio nel Paese del Popolo Bambino – filastrocca

Trottolina non faceva altro che girare, ruotava, correva e sapeva sempre dove andare. Un giorno a guardar le foglie rosse del giardino, le tornò in mente la storia del Popolo Bambino. Gliel’aveva raccontata una sera il suo nonnino stanco spiegandole che c’era andato piccolo col suo compagno di banco. In quel paese, da sempre, poteva entrare chicchessia era tutta lì la sua meravigliosa magia: nell’accoglienza pensata per ogni singolo bambino dal più grande e burbero al più dolce e piccino. Trottolina aveva tanti amici ma uno era speciale Lo chiamavano Picchio per un “difetto ideale” quando si metteva in...

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Trottolina e Picchio nel Paese del Popolo Bambino

La chiamavano tutti Trottolina perché quando era su quella sedia e iniziava a girare per la classe, non la riusciva a fermare nessuno. E se poi si giocava a pallacanestro, Trottolina era davvero una furia. Quel giorno d’autunno, mentre era incantata dal colore cangiante delle foglie cadute in giardino, pensò che le sarebbe piaciuto raggiungere il Popolo Bambino. Gliene aveva parlato suo nonno tanti anni prima spiegandole che era un posto fantastico, dove tutti i bambini del mondo stavano insieme e si capivano, e giocavano insieme, e si divertivano e imparavano. Il fatto è che quando Trottolina aveva parlato...

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Tutti i mercoledì

Giovanni aveva indossato la sua solita camicia a quadri, quella sul blu. La usava tutti i mercoledì in cui era impegnato con l’associazione nell’attività di volontariato all’ospedale. Quei mercoledì lo dilaniavano, gli riportavano alla mente il giorno in cui passeggiando con suo zio sul ciglio della strada, erano stati entrambi investiti. Suo zio non era morto ma non era nemmeno riuscito a proteggerlo. Giovanni zoppicava un po’ e aveva dei tic imbarazzanti. Quando arrivava all’ospedale, il mercoledì, molti infermieri gli riservavano uno sguardo pieno di pietà. Quel giorno c’era un’aria davvero particolare in reparto e si capiva bene che...

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La chiamavano così

La porta della camera da letto era chiusa da un bel po’. I parenti erano fuori, ad aspettare. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Sono le nove del mattino e la mammina era arrivata da mezz’ora. Le avevano fatto trovare tutto pronto anche se si capiva già che ci sarebbe stata qualche complicazione. Alle 10.30 le urla sono diventate davvero strazianti. Le donne in attesa continuavano a contorcersi ad ogni strillo, tenendosi forte la pancia, memori di quei dolori che ti fanno sentire mamma, donna e umana, in qualsiasi parte del mondo. Ogni strillo diverso dall’altro, ogni strillo...

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Quelli di Writer Monkey su Facebook

4 days ago
Writer Monkey

Nell’attesa delle foto di @fabiola_bibbi che saranno sicuramente e come al solito più belle delle mie, la piccola testimonianza di un altro favoloso #japandays con il @mercatinogiapponese all’@ippodromo_capannelle.
@writermonkey c’è stato ancora una volta con i #laboratoriperbambini ❤️
Una giornata bellissima per tutti i presenti.
Ci vediamo al prossimo, vicino vicino al Natale… non mancate! (14 dicembre, ho letto da qualche parte ;-)
Grazie @silvia_casini_books per rendere possibili queste incredibili esperienze! A tratti mi è sembrato proprio di girare per un mercatino di #Tokyo ❤️
Alla prossima!
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Nell’attesa delle foto di @fabiola_bibbi che saranno sicuramente e come al solito più belle delle mie, la piccola testimonianza di un altro favoloso #japandays con il @mercatinogiapponese all’@ippodromo_capannelle. 
@writermonkey c’è stato ancora una volta con i #laboratoriperbambini  ❤️
Una giornata bellissima per tutti i presenti.
Ci vediamo al prossimo, vicino vicino al Natale… non mancate! (14 dicembre, ho letto da qualche parte ;-) 
Grazie @silvia_casini_books per rendere possibili queste incredibili esperienze! A tratti mi è sembrato proprio di girare per un mercatino di #Tokyo ❤️
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