Francesca e Stefano, due fratellini deliziosi di sette e cinque anni, erano nella loro cameretta sdraiati nei lettini, ma non riuscivano a dormire; le notizie del TG erano preoccupanti:
“Franci, ma quest’anno Babbo Natale non viene?”

“Non credo, non può andare in giro con la slitta”.
“Perché c’è il loc…loccaun?”

“Sì”

“Ma allora – piagnucolava Sefano – niente regali, io avevo chiesto un tablet con tanti giochini”.
“Lo so, te l’ho scritta io la letterina. Io invece avevo chiesto il cellulare della Barbie tutto rosa, uffa!”
“Proviamo a dire a mamma e papà se ce li comprano loro?”
“Non so, spenderebbero tanti soldi, invece Babbo Natale li porta gratis”.
“Ma dove starà lui se non può andare in giro?” chiese Stefano.
“Ho sentito dire che ha una casa lontano lontano, dove fa molto freddo”.

Il sonno cominciava ad arrivare, fra uno sbadiglio e l’altro i due piccoli si addormentarono.

Sugli scaffali della cameretta colmi di peluche, macchinine, libri di favole, e chi più ne ha più ne metta, c’era un gran fermento; dopo aver sentito gli innocenti discorsi di Stefano e Francesca, tutti i giocattoli erano scesi sul pavimento, utilizzando il lungo collo della giraffa per scivolare giù.
“Grazie giraffina” dissero in coro.
“Non c’è di che amici miei, cerchiamo una soluzione per i due piccolini, cosa possiamo fare?”

“Io propongo di usare il buon senso e…” cominciò a dire il grillo parlante.
“Taci noioso!” – esclamò il  Pinocchio di legno – guarda che ti tiro il martello!”

“Shhhhhh! Non gridate, sveglierete i bambini” – disse preoccupata la coccinella.

“Non c’è problema – rispose con sicurezza Hulk, un bambolotto muscoloso tutto verde – loro crederanno di sognare”.

La Barbie vestita di pizzi e merletti intervenne con grazia:
“Cosa ne dite di vestire uno di noi da Babbo Natale per parlare in sogno ai nostri piccoli amici?”
“Ottima idea! – disse Pinocchio – lo faccio io!”

“Ma cosa vuoi fare tu  così magro e con quel naso lungo!” rispose l’ippopotamo rosa.
Tutti risero divertiti, mentre Pinocchio tornava sullo scaffale arrabbiato.

“Mamma Orsa! Ecco chi lo farà! – esclamò la Barbie – è perfetta!”

“Brava hai ragione!” Furono tutti d’accordo e applaudirono all’idea della bella bambolina.

L’Orsa era un po’ perplessa ma accettò.

Cercando nei cassetti e nell’armadio, trovarono un vecchio cappello da Babbo Natale, una bella coperta rossa e del cotone idrofilo. Addobbarono mamma orsa e le chiesero di fare prima un provino:

“Dai fai come Babbo Natale”. Ma lei non sapeva cosa fare, allora la giraffa suggerì:

“Non è difficile, devi fare oh oh oh, parlare con la voce da nonno ed essere allegro”.

“Proverò” Mamma orsa cominciò a dondolare dicendo “Oh, oh ,oh eccomi qua bambini, sono…”

“Ma no dai!” Hulk rideva come un matto – Sembra il ballo dell’orso!”

“Ma io sono un orso!” rispose risentita mamma orsa.

Insomma, dopo diversi tentativi finalmente l’orsa-babbo natale parlò a Francesca e Stefano:
“Oh, oh oh, bambini cari, eccomi qua. Quest’anno non potrò venire nelle vostre case con le mie renne, c’è il lockdown, lo sapete vero? Ma io non vi lascerò senza i regali… Se non posso viaggiare in terra viaggerò in cielo! Prenderò la mia slitta volante, trasportata da renne robot e lascerò i vostri doni fuori dalla porta. Vi abbraccio bambini miei oh, oh, oh!”

Felici e soddisfatti i peluche e tutti gli altri si complimentarono con mamma orsa:

“Ottimo lavoro!” Poi risalirono sugli scaffali arrampicandosi sul collo della gentile giraffa.

 

Il mattino dopo i due bambini corsero in cucina da mamma e papà:

“Abbiamo sognato Babbo Natale – cinguettò Francesca –  Stefano faceva sì sì con la testa – ha detto che c’è il loccaun e non può venire con le renne. Però viene dal cielo con la slitta volante”.
“Ci sono le renne robot, mette i pacchi fuori. – aggiunse Stefano, che voleva dire la sua.

“Davvero? Oh ma questa è una bellissima notizia!” disse la mamma.

“Allora vuol dire che il giorno di Natale andremo fuori a ritirare i pacchi per non farli congelare”. – aggiunse il papà.

“Sììììììì!” gridarono i due piccoli, fecero una bella colazione e andarono in cameretta a giocare.

 

La mattina di Natale si svegliarono e trovarono sul lettino i pacchetti regalo:
“Mamma, papà venite!”
I genitori accorsero immediatamente. I bambini scartarono i regali e…

“Yuppiiiiii il mio tablet!” gridò Stefano strafelice.

“Lo smartphone della Barbie! Che belloooooo!” anche Francesca sprizzava gioia . Grazie Babbo Natale!!!

I genitori si guardarono l’un l’altro sorridendo, poi il papà disse:

“Li abbiamo trovati fuori dalla porta stamattina presto, proprio come avevate detto voi”.