Grazie nonno,
chissà dove sei,
Ed ora stranamente tu mi manchi,
poco io t’ho goduto, quel poco che basta ai ricordi. Quando con la testa sul quaderno arrivava un ceffone, grazie comunque ho imparato le divisioni.
Ricordo del mio crescere e tu ridiventare bambino, su quella seggiola, giovane sguarnito di ogni cosa ed indifeso, per dialogare era rimasto in te solo un verso, il piangere, e solo da lì scaturivano tutte le tue emozioni.
Dovunque sei, ascoltami se puoi, se riesci a leggere queste righe c’è il bene che avevo per te.