La busta era elegante, l’indirizzo era vergato a mano con una antica, sontuosa calligrafia. Un timbro di ceralacca con una A e una D incrociate ne sigillava il contenuto.
A recapitarlo era stato un postino vero, di quelli con lo scooter della Piaggio e il giaccone giallo e blu, non il solito corvo bisbetico.
Possibile che provenisse proprio da Angel Devil?

Le cinque streghe si erano riunite in casa di Grace, ognuna con il suo biglietto di invito ancora chiuso.
«Cosa facciamo, l’apriamo?» chiese Patty.
«Riesci a leggerlo da chiuso?» rispose Hillary, acida.
«Non è il caso di essere così nervose, ragazze!» interloquì un’altra «è solo un biglietto, cosa volete che ci faccia?».
«Per esempio esplodere?».
Irin prese la situazione in mano, come sempre:
«Io il mio lo apro!» disse.
«Aspetta che facciamo un incantesimo di protezione!» la implorò Patty.
«Sì, perché se questo biglietto è stregato da Angel Devil sai a cosa serve! E’ come aprire una mail sconosciuta con dentro un allegato…»
«Solo un po’ peggio».
«E piantatela di fare le pessimiste! Cosa siete donnicciole?»
L’ultima a parlare era stata Lucy. Le streghe si guardarono l’un l’altra. In effetti…

Ma ormai era tardi: Irin, stringendo i denti e forse qualcos’altro, aveva strappato il lembo della busta ed estratto il contenuto. Un biglietto, scritto su cartoncino pesante, ornato, decorato con fregi in oro e neri.
‘Care amiche’ diceva ‘ ho molto apprezzato il vostro scherzo. Sì, lo ammetto, in un primo momento mi sono infuriato, fa parte del mio carattere, lo sapete, ma poi mi sono detto che in fondo non volevate altro che un’occasione per ridere insieme, gettarmi un ramoscello d’ulivo per dimenticare i dispetti che ci eravamo fatti nel recente passato.
D’altra parte, se mi volto indietro di qualche centinaio di anni, chi trovo se non voi? E’ il momento di ritrovarci insieme, almeno per qualche giorno.
Confesso di esserci rimasto un po’ male per il ruolo che ha avuto Marilyn, in fondo avevo amato quella sirena, ma poi mi sono ricordato della sua natura, e come pretendere un po’ di calore da un essere per metà pesce?
Ma bando ai discorsi! Vi ho mandato questo biglietto per invitarvi ad una ricorrenza davvero speciale: la Sagra del Pesce che si tiene ogni anno a Camogli.
La splendida cittadina ligure, antica sede dei pescherecci d’altura e patria di numerosi capitani di lungo corso, si riempie di turisti a metà primavera per festeggiare l’arrivo della bella stagione, tradizionalmente propizia alla pesca, anche se oggi la principale attrattiva è ovviamente il turismo.
Se vorrete essere della partita e farmi compagnia, vi prego di confermare la vostra presenza. Sarete alloggiate al prestigioso Hotel Cenobio dei Dogi e ovviamente sarete mie ospiti per i due giorni della sagra.
Restando in attesa di un vostro gradito ecc. ecc.’

Irin finì di leggere il biglietto e guardò le altre.
«Sono senza parole!» disse Patty.
«Anche io. Cosa vorrà combinare?»
Le streghe restarono qualche minuto in silenzio, ognuna con i suoi pensieri.
«Secondo me potrebbe anche essere un autentico tentativo di riconciliazione» disse alla fine Irin.
Matty aprì il suo biglietto, lo scorse velocemente e lo ripiegò.
«Non mi sembra proprio nel suo stile» obiettò.
«Mah… è anziano anche lui, magari si è ammorbidito…»
«Ammorbidito quello? Ma vuoi scherzare?».
«Beh, in fondo non è cattivo…» insistette Matty.
«Non ti ricordi quando…? E quando…?» le ricordò Patty.
«Volevo dire, non è TANTO cattivo…».
«Ma cosa volete che faccia in una cittadina frequentata da migliaia di turisti? Fuori dal suo castello, senza mostri o fantasmi, in pieno 2018?»

Questo ragionamento cominciò a fare presa sul gruppetto, e insieme con la curiosità e la voglia tutta femminile di prendere la prima tintarella di stagione piano piano l’idea di accettare l’invito non sembrò più tanto assurda.
«Ehi, avete notato che non ha fatto cenno di Marilyn?»
In effetti tra i destinatari dell’invito in indirizzo mancava solo il nome della sirena.
«Non c’è da stupirsi» osservò Grace «lui stesso dice di esserci rimasto male».
«Cosa dici, l’avvertiamo?».
«Scherzi? Se non l’ha invitata non possiamo mica farlo noi!».
Le altre assentirono, in nome della solidarietà femminile, e si misero a preparare la risposta.

Il salone dell’hotel era magnifico, così come le stanze che erano state prenotate a loro nome.
Dopo essere arrivate in treno alla stazione di Camogli (le scope volanti erano state sconsigliate, essendo la cittadina proprio sulla linea di atterraggio dei jet diretti a Genova), due taxi erano giunti a prelevarle per portarle direttamente a destinazione. L’hotel sorgeva in posizione rialzata, a levante della città, e la sua terrazza panoramica forniva una vista stupenda sul golfo.
Proprio sul terrazzo Angel Devil aveva organizzato un cocktail di benvenuto, dove, con loro grande stupore, le streghe avevano ritrovato Marilyn, fresca fresca di un bagno nelle acque limpidissime della spiaggia privata.
«Che piacere ritrovarci tutti qui, carissime!» aveva esordito con fare sornione Angel Devil «la cara Marilyn è venuta direttamente fin dai suoi lidi con un volo speciale. Sapete, lei ha delle esigenze particolari, se così si può dire, vero?».
La sirena annuì sorridendo e sventolando la lunga coda, che teneva parzialmente immersa nella piscina.
«Vi prego di rilassarvi e non farmi domande banali, come quanto può essermi costata questa piccola festa. Vi soddisfo subito: il proprietario dell’albergo è un mio caro amico e in cambio di certi servizi che ogni tanto gli faccio è stato felice di metterci a disposizione tutto lo spazio che ci serve, anche in questi giorni di grande affluenza. Avrete notato, infatti, che in paese non c’è un angolo libero».
Non è che le streghe avessero avuto modo di girare molto, ma dalla terrazza si vedeva distintamente la passeggiata a mare stracolma di turisti.
«Proprio per questo motivo» continuò il mago «ho pensato che avreste gradito la tranquillità di questo hotel, signorile ma appartato, in cui è possibile prendere il sole, fare qualche bagno, tempo permettendo, e raggiungere in pochi passi il centro di Camogli. Per stasera ho organizzato una cena in hotel ed è previsto un ballo a cui sono invitate tutte le personalità della zona e a cui spero vorrete partecipare. Domani sarà possibile girare liberamente per la festa, che come spesso succede qui in Liguria è essenzialmente gastronomica».
Le streghe si guardarono intorno, stupite ma compiaciute dall’accoglienza, e vedendo marilyn tranquilla e felice si rilassarono anche loro, in attesa della serata di gala.

La cena fu squisita, oltre le aspettative. Ad un servizio completo di antipasti di terra e di mare, all’uso ligure, accompagnati da vari tipi di focaccia e innaffiati da un ottimo Vermentino dei Colli di Luni, fecero seguito gnocchi al pesto, ravioli di pesce e tagliolini all’astice, poi la classica frittura mista ma anche il fantastico cappon magro, pesce bianco gratinato e la famosa buridda, accompagnati da Pigato e Sciacchetrà.
«Questi vini» disse Angel Devil alzando un calice pieno del biondo nettare «provengono da vitigni coltivati nelle condizioni più estreme, e della Liguria hanno assunto le caratteristiche più tipiche della sua gente: la schiettezza, il profumo… e una certa ruvidità».
Tutti risposero al brindisi e la cena continuò con dolci e l’immancabile champagne.
«Per suggellare la nostra ritrovata amicizia» concluse un sorridente Angel Devil «ho preparato per tutte voi un piccolo regalo. Pensando che la nostra Marilyn non avrebbe potuto godersi la festa domani nelle sue condizioni… fisiche, ho pensato che sarebbe stato bello regalarle un piccolo incantesimo che per una giornata l’avesse trasformata in una donna interamente umana, in modo di poter camminare come tutti noi…».
Un coro di ohhh percorse il tavolo, mentre la sirena batteva le mani felice.
«Anche a tutte voi ho pensato di regalare qualcosa: lo stesso incantesimo che ho fatto per Marilyn, che su di voi, già umane per natura, vi darà una forza instancabile, anche se solo per una giornata».
Tutte le streghe applaudirono felici.
«L’incantesimo è già operativo, era nei cocktail che avete bevuto oggi pomeriggio e dovrebbe fare effetto tra non molto. Se adesso volete andare a prepararvi per il ballo fate pure, io mi ritirerò nelle mie stanze a riposare qualche minuto, sapete, alla mia età…».
Dopo che il mago fu uscito, fu la volta delle streghe ad alzarsi da tavola per andare nelle loro stanze a rinfrescarsi.
Uscendo, Grece vide che Lucy era pensierosa.
«Cosa c’è?» le chiese «qualcosa non andava nella cena?».
«No, no, la cena era buonissima. E’ solo che mi ricordo qualcosa di quell’incantesimo…»
«Cosa c’è? Non funziona?»
Lucy storse la bocca.
«No, per funzionare funziona benissimo, ma mi pareva avesse delle controindicazioni…»
Grace si fece attenta.
«Tipo?».
«Qualcosa come che se si assumeva contemporaneamente qualcos’altro glòi effetti potevano invertirsi…»
«Non ti ricordi cosa?».
«Non so… forse… aglio?».

Come fu nella sua stanza Angel Devil prese il cellulare e fece un numero.
«Pronto Giacomo?».
«Sì, Angel. Allora mi hai procurato quello che mi avevi promesso?»
«Certo, stai tranquillo. Tra poco avrai le tue sei grosse cernie per la frittura di domani».
«Magnifico! Sarà una sopresa per tutti: nel padellone gigante oltre al solito frisciolame ci saranno questi pesci giganteschi che lasceranno tutti a bocca aperta! Non so proprio come ringraziarti!»
Angel Devil rise forte nel microfono.
«Non ce n’è bisogno, Giacomo! Farei di tutto per far contento un amico!»