Capitolo ventesimo

Caterina, con le sue ginocchia nuove, ricominciò per l’ennesima volta con il lavoro.
Per fortuna c’erano poche logopediste e lei, piuttosto preparata, trovava nuovi pazienti.
Trascorreva lunghi periodi con la sua nipotina Tiziana che era diventata una bella ragazza e la considerava un’amica più che una zia.
Stavano bene insieme, facevano dei viaggi, andavano a teatro, ai concerti. Tiziana, che era abituata a viaggiare con “Avventure nel Mondo”, si adattava ai ritmi della zia con naturalezza e maturità.
Anche Fabrizio era affettuoso e, nonostante fosse un trentenne realizzato nel lavoro, nella vita di coppia con la sua compagna, Caterina lo vedeva sempre come il ricciolino biondo al quale raccontava le favole.
Una sera, a Firenze, le fecero una grossa sorpresa: la portarono al concerto della Band di Woody Allen.
Due passioni di Caterina unite insieme, quella per il Jazz e quella per l’attore. Molte erano le gratificazioni che Caterina riceveva dal lavoro, dalla famiglia, dagli amici, da Twin.
Viveva tranquilla e si era abituata alla sua nuova vita.
Non pensava più a Giuseppe, erano passati già quattro anni da quando era andato via di casa e lo immaginava felice, da qualche parte con la sua infermiera.
Una sera, era già a letto (si coricava molto presto) e stava gustandosi un film alla TV , l’inseparabile Twin in braccio faceva le fusa.
Suonò il telefono: era Giuseppe.

Le sembrò strano, la voce triste, disse che era in campagna da certi amici per un periodo di riposo.
Gli era venuta voglia di salutarla, di avere sue notizie.
Lo scombussolamento di Caterina fu totale anche perché le telefonate si susseguivano e lei, che per certe cose non era mai stata molto sveglia, non ne capiva il motivo.
Giuseppe tornò a Genova ; disse a Caterina che aveva bisogno di parlarle e la invitò a casa sua.
Lei andò, lui abitava in un residence molto bello, sul mare, ma non aveva l’aria di una casa bensì quella di un luogo di passaggio.
Eppure lui viveva lì da quattro anni, da quando si erano separati.
La storia con l’infermiera era finita dopo tre mesi e questo sorprese molto Caterina che lo pensava felice e appagato per quello che lei non gli aveva saputo o potuto dare
L’ultima novità era quella che lui aveva avuto un infarto, fortunatamente curato in tempo per cui ora stava bene e poteva fare una vita normale.
Ricominciarono a vedersi, lui sapeva come incantare Caterina e lei, pur sapendo in fondo al cuore che si stava gettando in un precipizio, accettò di tornare con lui.
All’inizio vissero come due fidanzati, Giuseppe la riempiva di attenzioni, pur non amando gli animali si affezionò a Twin e ne divenne amico.
Caterina non voleva rinunciare a quello che aveva ottenuto da single: più sicurezza, più amici, più tranquillità.
Infatti Giuseppe era uno che ti portava alle stelle ma, a volte, ti faceva sentire una nullità

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New York stava agli USA come Parigi stava alla Francia.
Wendy lo scoprì cominciando a girare per i vari stati americani seguendo Nelson nelle tournèes.
New York era un mondo a sé, le altre città completamente diverse: tradizionali come Boston, ultramoderne come Chicago, folli come Las Vegas, europee come San F
E poi ci fu New Orleans.
Si fermarono lì per un lungo periodo, affittarono una villetta in un lungo viale, alla periferia, dove si arrivava con un vecchio tram.
La casa aveva un porticato con le colonne e querce nel giardino.
In quella zona tutti erano calmi, sembravano muoversi al rallentatore.
Si agitavano solo a Messa, alla domenica, nella Chiesa Battista dove tutti cantavano, ballavano, rispondevano al sermone del Pastore o con frasi di apprezzamento o con lamenti.
Era uno spettacolo di esuberanza, di partecipazione ben diverso dalle Messe noiose e poco coinvolgenti che Wendy ricordava.
Alla sera si ritrovavano con il resto della Band nel Quartiere Francese e lì era tutta un’altra musica!
Affollato, chiassoso, trasgressivo, si suonava ovunque: nei locali, nelle strade, sui battelli a ruota che navigavano sul Mississippi.
Ragazze in topless ballavano sui banconi dei bar, omosessuali che vestiti nei modi più stravaganti si esibivano in diverse performances, strani personaggi trascinando grosse croci, predicavano contro i peccatori.
Era lo spettacolo più strano che Wendy avesse mai visto.
Nelson la portò alla “Preservation Hall” la cantina dove era nato il jazz negli anni venti e che era rimasta come allora: ci si sedeva sulle panche e si ascoltavano i migliori jazzisti, il tutto per cinque dollari.
La Band suonò su un battello a ruota e Wendy poté vedere scorrere le sponde del “Moon River”, fiume così pieno di storie e di leggende.
Suonò nel prato davanti alla Chiesetta di Saint Louis e così lei immaginava Armstrong che ragazzino importunava i fedeli con la sua tromba per guadagnare qualcosa.
A una festa, in una villa lontana dalla zona paludosa, Nelson e i suoi suonarono di fronte a un pubblico che sembrava uscito dal film “Via col vento” .
Fu un tuffo in un altro mondo, Wendy era contento di averlo fatto ma fu felice di ritornare a casa.
New York li accolse in un trionfo di colori, l’autunno è meraviglioso per quelle tonalità di rosso, giallo, marrone degli alberi in contrasto con il grigio dei grattacieli.
In più l’”Indian Summer” offriva giornate di un clima dolce, una luce particolare, tramonti incredibili.
In quel periodo i Newyorkesi erano ancor più in fermento del solito perché si correva la famosa maratona che attraversava tutta la città.
Era sempre stata un desiderio di Wendy e questa era un’ottima occasione anche perché non era più giovanissima e quarantadue chilometri e mezzo non sono pochi.
Nelson, con il suo fisico atletico non aveva problemi e fu ben contento di accompagnarla in questa avventura e così si ritrovarono alla partenza con altre migliaia di persone.
Wendy correva tra due ali di folla che incitava tutti i maratoneti e le scorrevano nella mente le corse sulla Mandrella quando era ancora con Caterina, quelle sulla spiaggia con gli amici, quelle a Parigi con Jaap.
Se la cavarono bene : arrivarono in sette ore e Wendy dedicò questa corsa a Caterina.
Wendy e Nelson erano felici insieme, la loro casa era piena di amici che venivano per le prove, le feste, il piacere della compagnia.
Wendy cucinava per tutti, in quel piccolo cucinino, piatti italiani e francesi e pur non essendo una gran cuoca, aveva molto successo.
La Band vendeva CD che incidevano dal vivo o nella sala di registrazione.
Nelson convinse Wendy a preparare anche lei una serie delle sue canzoni
Ne venne fuori un CD piacevole e così entrò nel mercato discografico.

continua…….