Capitolo Settimo
Dopo una bella doccia, si gettò sul letto, era molto tardi e avrebbe avuto poche ore per riposare prima di andare al lavoro.
Non riusciva ad addormentarsi, era assalita da mille dubbi: quei due meritavano la sua fiducia? Lo ‘Stalker’, disperato come era, avrebbe fatto del male ad altri? E Ana sarebbe riuscita a tenerlo sotto controllo?
D’altra parte perché si sarebbe nascosto lì, senza portarsi niente da casa se la sua storia non fosse stata vera?
E la Signora ‘Depressa’ dove era andata a finire con tutti i suoi gioielli, soldi e vestiti?
Wendy doveva fare due cose: indagare su di lei e portare via Rosabel da quella casa.
Finalmente si addormentò.
Il giorno dopo arrivò in studio in taxi, aveva dovuto rinunciare alla sua corsa mattutina, naturalmente.
Si era svegliata di soprassalto come le accadeva quando qualche problema la tormentava. E di problemi ne aveva molti.
Frida la guardò un po’ preoccupata, a lei non sfuggiva niente, ma Wendy si defilò nel suo studio dopo un breve saluto. Da lì telefonò a Joanna per dirle che aveva bisogno di parlare con lei di Rosabel.
Si diedero appuntamento per l’ora di pausa pranzo e fece entrare il primo paziente.
Mentre cercava di ascoltare con attenzione pensava a quei due che aveva lasciato in quella stanzetta.
Mai avrebbe immaginato di finire in una tale situazione, infrangere la legge, doversi fidare di Ana e difendere lo ‘Stalker’.
Aveva dimenticato di chiedergli da dove arrivavano i soldi che dava ad Ana per nascondersi, temeva la risposta, ma era necessario sapere, Ana non era venuta in studio spacciandosi per malata.
Wendy fu raggiunta da Joanna all’ora di pranzo e, mentre mangiucchiavano un panino, le raccontò della disavventura capitatale la sera prima in casa di Ana.
Naturalmente non accennò per niente allo ‘Stalker’, ma si limitò alla rissa tra le bande, l’intervento della Polizia, gli arresti.
In questo ambiente Rosabel non poteva assolutamente portare avanti una gravidanza che presentava difficoltà psicologiche non indifferenti.
L’inseminazione era andata bene ma dovevano curarne tutti gli aspetti.
Furono d’accordo di far trasferire Rosabel in un posto più sicuro, Wendy avrebbe parlato con lei e Joanna con la coppia che era al settimo cielo perché si stava avverando il loro sogno di diventare genitori.
Anche lei sembrava molto felice.
In vena di confidenze, le disse che le cose andavano bene con l’architetto, uscivano molto spesso insieme e anche lei si stava innamorando di lui.
Wendy che lo aveva sperato fin dal primo momento che li aveva visti insieme, nella sala d’aspetto, mentre Joanna cercava di sedare la crisi di panico che era stata l’ultima, era proprio contenta e le disse che presto lo avrebbe dimesso.
Salutato l’ultimo paziente, mentre si stava avviando a cercare un taxi, la bloccò Frida che voleva fare due chiacchiere con lei come d’abitudine ma lei non vedeva l’ora di raggiungere i suoi due ‘compari’ per sapere come era andata la giornata e chiarire altri punti della storia.
Si scusò con la sua cara amica dicendole di non sentirsi molto bene, desiderava solo farsi una bella dormita.
Non mentiva su questo e le sarebbe piaciuto confidarsi con Frida, ma voleva coinvolgere meno persone possibili.
Le due si salutarono, Frida a cavalcioni della sua vespa rossa e lei sul taxi che doveva attraversare mezza città per portarla da Ana.
Avrebbe avuto tutto il tempo per riflettere, prepararsi un piano di azione, parlare con Dave che era sempre più lontano da lei.
Il traffico era intenso come sempre a New York, arrivò a destinazione e alla signora che era venuta ad aprire disse che voleva parlare con Rosabel.
Lei arrivò un po’ spaventata ma Wendy la rassicurò subito e le spiegò il piano che volevano mettere in pratica con Joanna.
La ragazza ebbe solo un attimo di esitazione, accettava volentieri di andarsene da quella casa soprattutto dopo la rissa della sera prima, ma non aveva le possibilità di pagarsi un affitto.
“Troveremo una soluzione”, disse Wendy, “l’importante è che tu sia d’accordo a venir via di qui, ti farò sapere al più presto”
Si fece accompagnare da Ana che era in una stanza piena di bambini di tutte le età.
Fu sufficiente un sguardo tra di loro, lasciarono Rosabel di guardia ai bambini e, cercando di non farsi vedere da nessuno andarono dallo ‘Stalker’.
Lo trovarono che si stava allenando con una finta tastiera dipinta su un asse di legno che le aveva dato Ana. Tutti i grandi pianisti facevano quei tipi di esercizi per mantenere in forma le mani e lui cercava di farlo con i mezzi a sua disposizione.
Era molto più tranquillo, Ana aveva potuto accudirlo non andando a lavorare.
Wendy le diede il permesso di rimanere a casa qualche giorno, avrebbe potuto tenerlo d’occhio e nasconderlo meglio.
Lo ‘Stalker’ era in pensiero per la sua innamorata e si stava convincendo che le era successo qualcosa di grave perché altrimenti si sarebbe fatta viva con lui. II marito era un violento, capace di qualsiasi cosa.
Anche Wendy che aveva parlato spesso con lui, cominciava a temere il peggio per la povera ‘Depressa’.
Volle poi chiarire la faccenda dei soldi e lo ‘Stalker’ confessò che li aveva avuti da lei, per le piccole spese non erano niente di fronte al capitale che aveva prelevato dalla Banca e aveva tenuto per la loro fuga.
Tutto scagionava il povero pianista, bisognava prendere una decisione.
Wendy si convinceva sempre più che il punto da chiarire era il comportamento del ‘Marito della Depressa’ che, colti gli amanti mentre stavano per fuggire, aveva aspettato il giorno dopo per avvertire la Polizia.
Lei credeva alla versione dello ‘Stalker’ per cui era necessario interrogare il marito sulla fine della moglie.
Erano la parola di uno contro l’atro, nessuna prova concreta.
L’unico modo per salvare il suo paziente era convincerlo a costituirsi e raccontare la verità: finchè stava nascosto tutti lo avrebbero considerato colpevole.
IL Giudice non sarebbe stato tenero con lui, tanto meno l’Ispettore Climber, ma non c’era altra soluzione.
Avrebbe subito un processo, visto che aveva infranto la legge non presentandosi tutti i giorni a firmare l’atto di presenza al quale era stato obbligato.
Non c’erano altre accuse nuove contro di lui, il ‘Marito della Depressa’ aveva solo denunciato la sparizione della moglie e dei suoi beni ma accuse allo ‘Stalker’ non ne aveva fatto.
Secondo la sua versione quella notte di ritorno da Boston, la casa era deserta e la moglie sparita.
Quando era stato interrogato non aveva accennato a cambiamenti nella loro vita matrimoniale, amanti sospetti, miglioramenti nella malattia della moglie.
Era un uomo egocentrico e possessivo, trovando i due pronti per la fuga senz’altro avrebbe reagito con violenza.
Wendy decise che era finito il momento di giocare all’investigatrice e venire allo scoperto con la Polizia.
Con Ana sarebbe stata accusata di aver nascosto un ricercato, intralciato le indagini, mentito al Giudice.
Ne avrebbe risentito anche il suo lavoro: aveva proprio combinato un gran pasticcio!
Temeva però le reazioni di Ana e dello ‘Stalker’, non avrebbero capito le sue ragioni e non si sarebbero mai presentati spontaneamente alla Polizia.
Così, pur sentendosi una gran vigliacca, decise di andare a parlare con l’Ispettore senza farli insospettire. Prima però voleva sistemare Rosabel.
Ne parlò con Joanna che aveva trovato una ottima soluzione: la coppia alla quale la ragazza aveva dato il suo utero in affitto, era ben contenta di ospitarla a casa loro, avrebbero seguito meglio la gravidanza, veder crescere il loro bambino anche se nella pancia di un’altra donna.
Rosabel non avrebbe dovuto lavorare di giorno, studiare di sera. Poteva vivere questo periodo senza preoccupazioni, cosa che avrebbe giovato a tutti, soprattutto al bambino che doveva nascere.
Joanna rassicurò Wendy che si sarebbe occupata lei di tutto. Un problema di meno!
Restava da decidere come comportarsi con Dave. Era sempre più difficile continuare a mentirgli e aveva un gran bisogno di lui, della sua sicurezza.
Decise che gli avrebbe raccontato tutto prima di andare alla Polizia.

Fu un momento difficile, lui andò su tutte le furie per le bugie dette, per come si era comportata con lui e per la situazione in cui si era cacciata. Stava correndo grossi rischi e lui non ne sapeva niente, non poteva aiutarla.
Poi venne fuori la sua tenerezza, la consolò, la rassicurò, si fece promettere di andare subito alla Polizia.
Lui sarebbe arrivato con il primo volo.
Continua…..