Carmen.
“Che cosa mi metto per l’appuntamento? Voglio essere carina ma semplice. Ecco, indosserò un paio di jeans e la maglietta azzurra, quella graziosa che ho comprato la settimana scorsa, mi sta bene, poco vistosa ma elegante, voglio essere solo me stessa”.
Amilcare.
Non si pone neanche il problema, jeans e camicia, come sempre (qualche dubbio su questo? Io no, una delle tante differenze tra uomini e donne).
Carmen e Amilcare.
Si avvicina l’orario dell’appuntamento e i nostri protagonisti sono ansiosi e nervosi, non vedono l’ora d’incontrarsi e arrivano all’albergo con abbondante anticipo.
Carmen.
Carmen arriva per prima, entra nella hall, e si va a sedere a destra dell’ingresso, un po’ nascosta, dietro a una colonna, per avere la possibilità di vedere arrivare Lupo Solitario, senza essere vista.
Poco dopo arriva Amilcare e si guarda attorno incerto.
Appena lo vede entrare, a Carmen prende un mezzo infarto, si nasconde ulteriormente dietro la colonna e per fortuna lui si dirige dalla parte opposta alla sua, senza vederla.
“Cosa ci fa qui mio marito? Non ci posso credere, sono sicura che abbia un appuntamento clandestino con chissà chi”, pensa Carmen rossa in viso con la rabbia che le monta dentro.
Poi lo osserva meglio, vede che indossa una sciarpa bianca, fa due più due e capisce tutto.
“Bastardo, stronzo, bugiardo, mi ha ingannata, ha finto di essere chi non è. Ora lo aggiusto io quel porco.”
Incavolata com’è, non si rende conto che non c’è poi tanto da arrabbiarsi, in fondo anche lei ha barato, ma si sente offesa e tradita e con tanta voglia di vendetta (meglio non fare arrabbiare le donne, diventano pericolose).
Il suo cervello lavora a ritmo sostenuto e, improvvisamente, le viene un’idea.
Prende il cellulare, telefona a Ettore, il marito della sua amica Olimpia, che è anche il miglior amico di Amilcare e, senza dare troppe spiegazioni, gli spara a raffica nell’orecchio:
“Ciao Ettore, sono Carmen, ho bisogno di un favore.”
“Ciao Carmen, certo, dimmi, sono a tua disposizione. Di che cosa hai bisogno?”
Lei taglia corto, anche perché il tempo stringe, e passa subito al sodo:
“Dovresti raggiungermi al ”Frutti Proibiti…”.
Ettore la interrompe subito:
“Dove? Ma, sei matta? Ho capito bene?”
“Sì, non farmi troppe domande adesso, è uno scherzo per Amilcare; devi venire qua nella hall, corrermi incontro, abbracciarmi e baciarmi.”
“Mah, dico, sei ubriaca? Stai scherzando o parli seriamente?”
“Non interrompermi, poi ti spiego, fai come ti ho chiesto, per favore”.
Ettore rimane qualche secondo senza parole, rimugina pensieroso sull’insolita richiesta, mentre Carmen, impaziente, lo incalza:
“Allora, vieni?”
“Boh, tu sei pazza, ma se si tratta di uno scherzo, ok, arrivo prima possibile”, risponde incerto.
“Sbrigati!”, taglia corto Carmen mentre non perde di vista il marito che sta fissando la porta dell’ingresso e guardando l’orologio con impazienza.
“Adesso ti do una bella lezione, caro il mio Lupo Solitario fasullo”, mormora fra i denti Carmen sempre più inferocita.
Ora sono le diciotto e Amilcare si sposta un po’ in avanti: è evidente che è in ansia.
Dopo una ventina di minuti, con circa dieci di ritardo rispetto all’orario previsto, Carmen vede entrare Ettore che la sta cercando con occhi un po’ smarriti.
Amilcare.
Amilcare, come vede entrare l’amico rimane di stucco e, velocemente, si nasconde dietro una colonna:
“Che cosa ci fa qui Ettore? Cazzo, non ci posso credere, ha una storia segreta, il pervertito, e non mi ha mai detto nulla. Alla faccia dell’amico! Adesso cosa faccio? Per fortuna Topina Misteriosa è in ritardo, se quello ci vede, sai che pasticcio”.
Mentre sta riflettendo sul da farsi, ma curioso di sapere, vede Carmen uscire da dietro una colonna, dalla parte opposta alla sua, correre tra le braccia di Ettore e stampargli un appassionato bacio sulle labbra.
Ettore rimane paralizzato dallo stupore, lo shock è troppo forte, si sente mancare, è pallido come un morto e non riesce a respirare; non crede ai propri occhi. Nella mente gli turbina soltanto questo disgustante pensiero:
“Mia moglie mi tradisce con il mio miglior amico!!!”
Vacilla, barcolla, poi si sente sfiorare un braccio; ode in lontananza la voce gentile e preoccupata della ragazza della reception che gli sussurra:
“Signore, si stente male? E’ molto pallido, venga a sedersi qui, le porto un bicchiere d’acqua”.
Ricorda che lei lo spinge dolcemente verso una poltrona, poi perde i sensi e… il vuoto assoluto.
Amilcare stramazza per terra, la ragazza lancia un urlo, i pochi clienti seduti al bar dell’hotel accorrono, arriva anche il direttore che, preoccupato, telefona al medico dell’hotel.
Carmen, Ettore, Amilcare.
Carmen ed Ettore, attirati dal trambusto, si voltano e vedono Amilcare a terra, Carmen lancia un urlo e corre verso il marito, bloccata dal direttore:
“Stia indietro, signora, non c’è niente da vedere, solo un piccolo incidente.”
“Indietro un accidenti, quello è mio marito, mi lasci stare”, esclama lei divincolandosi.
Arriva il medico, che controlla il paziente, misura la pressione sanguigna e il battito cardiaco con tranquilla professionalità, mentre Amilcare riapre lentamente gli occhi.
“Cosa mi è successo”, borbotta disorientato, poi guarda Carmen, vede Ettore, ricorda ed esclama rivolto alla moglie:
“Puttana” e a Ettore: “Traditore” e perde nuovamente i sensi.
Epilogo.
Sono passate alcune settimane dall’incidente, Carmen e Amilcare non si rivolgono la parola, o meglio, lei ha provato, ma Lupo… Ops … Amilcare si è chiuso in un mutismo offeso (mai intaccare il famoso orgoglio maschile), Olimpia non parla né con Ettore né con l’amica e l’atmosfera è pesante.
Amilcare si è barricato in salotto, è a casa dal lavoro per malattia e Carmen l’ha intravisto un attimo ieri, dalla fessura della porta: ha la barba lunga, i capelli in disordine e l’aria distrutta.
Ogni giorno gli lascia un vassoio con il cibo davanti alla porta, bussa, si allontana, lui apre uno spiraglio, ritira il vassoio, chiude la porta, mangia, mette il vassoio vuoto fuori e richiude.
Carmen telefona a Ettore:
“Ciao, Ettore, sono io”.
“Ciao, Carmen, come va?”
“Come il solito, mi sento frustrata, sola e bisognosa di aiuto”.
“Insomma, mai stata peggio di così!”
“Passerà”, la rincuora Ettore.
Alla fine, con l’intervento di Ettore e Olimpia (nel frattempo la coppia ha fatto pace), i due coniugi riescono a chiarire e a ritrovare l’armonia di coppia, ma non è stata un’impresa facile.
Che i due si amino sinceramente è inconfutabile, non è mica da poco innamorarsi della stessa persona per ben due volte!
Nessuno venne mai a conoscere la vera identità di Lupo Solitario e di Topina Misteriosa.
Se vi venisse voglia di andare su Facebook a cercarli, sarebbe inutile, sono stati cancellati.
Se invece siete così curiosi da non poter resistere, troverete Carmen e Amilcare in coppia; sì, avete capito bene, hanno un profilo comune, pochi e fidati amici e, tanto per togliervi dalla mente ogni illusione, non provate a chiedere l’amicizia, accettano soltanto persone che conoscono bene entrambi!
Pensate che questa storia sia vera?
Allora questo racconto non vi ha insegnato nulla!
Il messaggio che vi ho mandato è forte e chiaro:
“Mai fidarsi delle persone che non conosciamo bene”.
Quindi, io potrei essere una ciarlatana qualunque, potrei avervi raccontato un sacco di bugie e forse, vi sto imbrogliando anche adesso.
Fine