Ho dormito poco e male stanotte, da oggi anche le scuole sono chiuse e i bambini si dovranno collegare con PC o Telefoni cellulari per fare lezione.
Ho la fortuna di poter lavorare da casa, per cui seguirò mio figlio il meglio possibile, alternando l’attenzione tra il mio lavoro e la scuola. Mio marito invece va al lavoro tutti i giorni, per sicurezza ha fatto il tampone… Negativo, un sospiro di sollievo.  E’ un’angoscia che dura da un anno ormai, le notizie dei TG sono tremende, contagi, morti, ospedali al collasso. Maledetto virus!
Ecco è ora di collegarsi con la scuola; questi bambini sembrano nati col telefono in mano, mio figlio ha dieci anni, sa collegarsi da solo, è più bravo di me.
Le insegnanti fanno miracoli, non tutto va per il verso giusto, a volte cade il collegamento, oppure: “Maestra io non ho capito” “Maestra sono rimasto indietro”.
Mi si stringe il cuore, non è vita da bambini questa. E comprendo lo stress delle maestre, saranno distrutte. Vedo che mio figlio se la cava abbastanza bene, mi dedico al mio lavoro, intanto penso a cosa fare da mangiare, dovrò fare anche i mestieri di casa, oh santo cielo, quando finirà!
Le lezioni sono terminate per oggi, i compiti sono stati assegnati.
“Mamma usciamo un po’?”
“Quando finirò di lavorare faremo un giretto, intanto fai i compiti”.

Lo guardo, e con lui immagino anche tutti gli altri bambini, chiusi in casa, annoiati.
No non è vita da bambini!
Mio marito è tornato ora dal lavoro.
“Stai bene caro?”
“Sì sto bene, ho saputo che il padre di un mio collega è stato ricoverato, ora dovrà fare il tampone anche lui e la moglie. Mah, speriamo bene”.
Un’altra giornata volge al termine, si va a dormire con la speranza che finisca presto questo periodo tristissimo. A domani caro diario.