Lady Blue si stava preparando per l’ennesimo spettacolo d’illusionismo. 

Amava il suo mestiere, sin da piccola aveva sempre desiderato di diventare una maga, adorava tutti quei trucchetti, in cui, tra lo stupore di tutta la famiglia un fazzoletto spariva tra le sue mani o magicamente una bacchetta si trasformava in un bellissimo mazzo di fiori.

Come sempre stava indossando il suo costume di scena, un abito blu, da cui prese spunto per il suo nome d’arte, un maestoso mantello dorato e la maschera variopinta che doveva coprire quella brutta cicatrice sulla guancia.

Come gesto scaramantico prima di iniziare il suo spettacolo spostava il tendone rosso del palco per sbirciare la quantità di persone che andava a vederla.

Stava osservando la gente, c’erano tanti bambini, alcune giovani coppie…

Ad un certo punto le si gelò il sangue, il cuore iniziò a battere all’impazzata, si portò la mano sulla cicatrice quasi come se il dolore della ferita fosse ritornato. Erano passati quasi vent’anni, aveva cercato di difendersi, ma quell’uomo per tenerla ferma l’aveva colpita talmente forte che con la fede l’aveva segnata per sempre. E adesso era lì, tra il pubblico.

In un attimo prese la sua decisione. 

Iniziò lo spettacolo, dopo alcuni trucchi di magia arrivò il momento del numero più atteso: la scatola magica.

Per realizzarlo occorreva un volontario e scelse lui.

Dopo aver mostrato che la scatola era vuota, fece accomodare l’uomo al suo interno chiudendola. La fece ruotare tre volte e quando la riaprì l’uomo era sparito. Tutti, increduli, si alzarono in piedi per applaudirla…

Pochi giorni dopo si lesse sul giornale della scomparsa di quell’uomo e che chiunque avesse avuto notizie doveva comunicarlo alla polizia.

Lady Blue si toccò la guancia, ma stavolta sorrise.

Illusionismo?