Io allo specchio: come sono? MI PRESENTO

Cerco di Fare una presentazione (Almeno ci provo)

SALVE, CIAO, OKAY TORNIAMO AD ESSERE SERI ALMENO PER QUESTO CAPITOLO INIZIALE.

Il treno correva veloce sulla ferrovia, scorreva veloce sui binari cosi come i miei pensieri corrono verso la mia vita. Parlare di me, di quello che sono. Strano, difficile, perché di solito si descrivono gli altri con dovizia di particolari, ma mai se stessi, perché in realtà noi non riusciamo mai a vederci, ma vediamo solo i nostri pensieri, quello che pensiamo di essere e non quello che in realtà siamo; ed è per questo che non correggo mai i miei errori, perché li vedo nella mia anima e nel mio cuore ma non nel mio carattere.

Ciao mondo! Mi chiamo Isabella e ho 17 anni, chi mi conosce dice che non avrei potuto chiamarmi in altro modo. Ho proprio la faccia da Isabella; sul fatto dei miei 17 anni la gente ha le crisi d’Identità, dicono che io non dimostri 17 anni, ma ne dimostri ben 12, sono solare, giocosa, allegra. Nella vita quotidiana posso definirmi anche un po’ pazzerella, amo ridere e far ridere, sono una persona che, nonostante il malumore in certi giorni, non fa altro che sorridere. Adoro leggere, guardare film e scrivere, amo stare in compagnia dei miei amici e odio la solitudine. Mi piace stare al centro dell’attenzione, così tutti mi notano. Facile intuire che sono anche vanitosa, questo è un difetto per molti, ma non per me, perché vuol dire piacere a se stessi, che è il primo passo per vivere bene. Detesto stare con le mani in mano, mi piace esplorare, scoprire, fare cose nuove e mettermi alla prova. Mi appassiona tutto ciò che faccio, e quando faccio qualcosa è perché mi piace e so che ci metterò il cuore. In particolare mi piace disegnare. Non riuscirei a scegliere degli aggettivi per descrivermi, ma spero di essere un tipo abbastanza gentile, solare e ottimista, anche se a volte mi intristisco senza motivo e ho un’ironia pungente che a volte può non essere capita e posso sembrare scontrosa o un po’ maligna. Mi piace anche la solitudine, anche se non potrei mai fare a meno degli amici e della famiglia, che so essere sempre accanto a me. Mi interessa la personalità della gente. Non mi piacciono gli arroganti, i prepotenti, gli egoisti, i ruffiani, i cinici e gli indifferenti. Credo di essere generosa e di dedicare molte energie per gli altri, specialmente se li vedo in difficoltà e bisognosi di aiuto. Però, se mi mettono troppo sotto pressione, allora riesco a dire di no. Nessun soggetto specifico, quello che mi ispira. I miei sogni nel cassetto sono tanti e spero, un giorno, che diventeranno realtà, credo che i sogni, con tanta determinazione, diventano realtà, bisogna crederci ed impegnarsi realmente per realizzarli. Perciò mi ritrovo ora a scrivere una guida su come sopravvivere ai 18 anni, voglio darvi il mio personale benvenuto nella mia caotica vita, fatta di sogni ed emozioni, fatta di progetti e viaggi, fatta d’in-store, amicizia e musica. Una delle cose che più preferisco è la musica. La musica rappresenta per me uno sfogo. È deliberativa perché in certe canzoni ritrovo le mie stesse situazioni, ciò che sto vivendo e mi aiuta molto perché spesso sembra parlare al posto mio. Tutto ciò che non dico spesso lo ritrovo in una canzone. È come se la musica mi seguisse, ritrovo ogni parte della mia vita in una canzone, ognuna porta un suo ricordo. Preferirei chiudermi nella mia stanza, con le cuffie e con la musica, piuttosto che parlare con le persone. Come se intorno a me si creasse un mondo parallelo, il mio mondo, proprio come lo immagino, solo però quando ascolto musica. Se devo essere sincera l’arrivo dei 18 anni mi fa anche un po’ paura, tante, troppe responsabilità. La patente, iniziare un lavoro, crescere, trovare una nuova casa… Ho tanta paura, perché io non voglio crescere, è così bello rimanere adolescenti.

Sì, può sembrare strano che io abbia scritto un manuale, ma ho capito dalla mia esperienza che i 18 anni sono un periodo molto tosto, per chi non ha amici e per chi odia festeggiare. Uscire dal periodo dei 18 anni è veramente difficile.

Mi considero una ragazza priva di pregiudizi: trovo sciocco discriminare le persone per la razza, il sesso, l’età o l’estrazione sociale. Talvolta sono socievole ed estroversa, ma ho anche i miei momenti, in cui divento timida e introversa. Dei giorni amo stare nel vivo dei discorsi, parlare, e ridere. Altri invece preferisco stare in silenzio, ma dopotutto ciascuno di noi è fatto a modo proprio. A primo impatto la gente pensa che io faccio spesso attività tipiche da ragazza di 17 anni, ma nessuno sa che io ho tanti amici, ma purtroppo abitano tutti molto distanti da me, riusciamo soltanto a vederci tutti insieme durante gli eventi del nostro cantante preferito, mi sento comunque, nel complesso, a mio agio nel mondo, nel mio almeno. Forse non è un quadro entusiasmante quello che ho tracciato su me stessa. Ma devo crescere e ho fiducia di diventare un’adulta dalla personalità compiuta e affascinante. Prima però, lasciatemi il tempo di capire faticosamente e lentamente chi sono.