Domani, 5 settembre, il mondo si sta mobilitando.
Nel mondo si stanno muovendo per dire no alla logica di profitto che sta distruggendo la nostra terra.
Non si può ignorare che stanno – STIAMO! – privando i nostri figli del diritto a vivere la loro vita.
Continuando così in pochi anni saremo tutti profughi climatici e poi… “adieu”.
Io tutto sommato avrò anche vissuto abbastanza, ma le mie bambine, i vostri figli, loro no, non se lo meritano questo destino.
Loro meritano estati temperate, primavere fiorite, aria respirabile, mare senza plastica, acqua da bere.
Di fare figli se lo vorranno. Di sentire i sapori. Di amare il sole.
Ma non potranno, perché nell’indifferenza più assurda pensiamo al qui e ora, senza renderci conto che la fine è lì, ad un passo. Spettatori indifferenti dell’ultimo show.

In occasione del Global Day of Action for the Amazon del 5 settembre vi chiedo, miei cari scrittori – a partire da adesso – di riempire #WriterMonkey solo di questo domani.
E tutto il web se lo vorrete, e i vostri profili social (ricordate gli hasthag #Sept5Act4Amazonia #prayForAmazonia).

Parole per l’ambiente. Parole per la Terra. Parole per i nostri bambini. Per la giustizia. Per il nostro ossigeno. Contro il profitto scellerato ad ogni costo.
Non concediamo più la nostra indifferenza a chi pensa solo al proprio tornaconto, non concediamo più la nostra distrazione.

Fatelo con un racconto, fatelo con un pensiero, fatelo con una poesia. Per me va bene tutto, ma non stiamocene in silenzio.

Chiedo poi ai bambini se lo vorranno (ai loro genitori, nonni, zii, insegnanti…) di inviarmi i loro disegni su questo tema, che spesso parlano con molta più eloquenza delle parole.

Perché se una cosa Writer Monkey mi ha insegnato, è che da cosa nasce cosa.

E acquistiamo con coscienza. Osserviamo gli imballaggi. Scegliamo ogni giorno chi sostenere con i nostri acquisti. Tutto inizia da lì.