Oltre la collina si stendeva un mare verde, punteggiato da alberi che svettavano sino a raggiungere il cielo. L’erba arrivava quasi a lambire il mare, in un silenzio rotto solo dallo sciabordio delle onde.

«Non è sempre stato così » disse/pensò Jon.

«Lo è ora e lo era prima» rispose Rodrick, «prima del tempo dell’Uomo».

Le due entità non parlavano, si scambiavano messaggi. Non avevano neanche un vero e proprio corpo fisico, nonostante fosse comune crearsi degli avatar per soddisfare un bisogno di fisicità che era un antico retaggio, né avevano realmente necessità di comunicarsi dati visto che tutta la conoscenza era immediatamente condivisa, eppure i processi cognitivi funzionavano meglio attraverso il dialogo. Empatia emozionale.

«Quando la vita durava lo spazio di un mattino era difficile avere una visione globale dell’ecologia».
«Già, ma è anche difficile immaginare come poteva vivere un essere che sapeva di dover morire.

Jon guardò le stelle sorgere all’orizzonte. Lui ricordava la loro precessione, ma gli uomini del passato ne dovevano avere un’immagine statica: cosa poteva cambiare in… 100 anni?

«Anche meno, molto meno» osservò il suo amico «e poi la morte poteva essere improvvisa, per una anomalia o un incidente: non c’era nessuna possibilità di fare dei backup, non dico ogni microsecondo come facciamo noi, ma neanche ogni ora o ogni giorno, mai».
«Neanche noi siamo eterni. Anche se potremo ovviare all’esaurimento del Sole, l’Universo collasserà prima o poi in tutti i suoi livelli…».

L’Universo. Miliardi di miliardi di pianeti, mondi e spazi interstellari abitati dalle forme di energia in cui si erano evoluti partendo da fragili corpi e da menti racchiuse in cervelli pesanti poco più di un chilo, ma già di straordinaria architettura. La nascita della scienza, la crescita esponenziale della tecnologia, la mappatura delle molte dimensioni spaziotemporali, il definitivo abbandono dei corpi fisici per trasferirsi per sempre nella virtualità.

«Siamo felici, Jon?».
«Sai benissimo che la felicità non esiste. Non esiste più il dolore, la paura, la morte, il bello e il brutto, il buono e il cattivo. Non c’è più alcun bisogno di creare Dio. Siamo… sereni».