« E questi cosa sono? » Domanda Chris arrabbiato, gettando sul tavolo un mazzetto di volantini dove ci sono io, discinta, tra le braccia di due ragazzi molto atletici, un bianco ed un nero, per la par condicio.
«Public relation » rispondo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
«Public relation.»  ripete lui, rifacendomi il verso e guardandomi disgustato.
Deglutisce e stringe i pugni. La fedina d’argento, al suo anulare sinistro, ha bagliori di lama «Public relation? Mi prendi per il culo?»
A questo punto sono costretta a guardarlo in faccia: il suo interrogativo lo esige.
«No, è la verità.» lo fronteggio, cercando di apparire sicura di me stessa.
Sotto i capelli a spazzola i suoi occhi sono duri e le mascelle contratte.
«Public relation? Io qui vedo una sgualdrina e due stalloni.» Urla, sbattendomi in faccia un volantino.
« Perché tu vedi solo quello che ti par di vedere.» Controbatto con misurata aggressività
«Spiegami cosa ci sarebbe da vedere che io, invece, non vedo» Il tono vorrebbe essere sarcastico ma alza di un ottava e così diventa stridulo.
« E’ per pubblicizzare “Nacked Souls” la piece di Rosemary e Sondra. Non potevano permettersi di pagare una modella e così hanno chiesto a me di posare per quei volantini e…insomma, io non ci ho visto nulla di male, è una cosa artistica.»
«E questa tu la chiami arte?» Dilata le narici e batte un pugno sul tavolo.
I volantini si sparpagliano per terra.
«Questo è il tuo culo» punta il dito sul mio didietro nella foto « e le mani che lo palpano non sono queste.» Urla, mostrandomi le sue.
Gioco d’attacco per non dargli il tempo di mettermi nell’angolo: «Se al mio posto, su quel volantino, ci fosse stata J. Lo, ad esempio, non avresti trovato nulla da ridire. Normale. Allora sarebbe stata arte. Ma ci sono io e le cose cambiano. In lei avresti visto l’artista trasgressiva, in me, invece, vedi solo una puttana.» Sento salirmi le lacrime in gola, ma le ricaccio indietro perché non voglio dargli la soddisfazione di vedermi piangere.
«Tu non sei J.Lo, sei la mia donna, cazzo, è un tantino diverso, non credi? Sai quanti porci segaioli, compresi conoscenti ed amici, sbaveranno sulla foto del tuo culo e faranno pensieri sozzi ogni volta che ti vedranno? J.Lo… ma fammi il piacere…è così lontana da questo buco da non sembrare neppure vera. Ma tu, perdio, qui ci vivi! Che non è esattamente la stessa cosa, anche un bambino riuscirebbe a capirlo!» Sferra un calcio ai volantini sparsi ai suoi piedi poi, come se qualcosa in lui si fosse spento, rimane a fissarli in silenzio. Si alza e senza parlare sfila la fedina dal dito e la getta a terra.  Se ne va sbattendo la porta.
Non lo richiamo né lo rincorro, perché è talmente infuriato che non ascolterebbe ragioni. Peggiorerei la situazione. Ma è vero che non ho riflettuto abbastanza sulle conseguenze.
Ho un flash back di Dave, lo zio di Sondra, che cerca sempre di strusciarsi a me e a Rosemary ogni volta che gli capita l’occasione. Lo immagino mentre si  masturba sulla mia immagine.
Con disgusto scaccio via la visione.
Ma quei volantini sono un’ indispensabile pubblicità per “Naked Souls”, opera prima delle mie amiche Rosemary e Sondra.
E’ Rosemary ad aver avuto  l’idea di quel volantino, salvo poi tirarsi indietro al momento di fare le foto perché il suo lato B non è all’altezza della situazione. Il suo inconsistente sedere sarebbe sparito sotto le mani dei due fotomodelli.
Sondra, invece, si è tirata fuori da subito, impensabile per lei, con quel maiale di suo zio Dave che vive a casa sua.
Così sono rimasta io, e loro sono le mie amiche del cuore, e non me la sono sentita, con un rifiuto, di mandare all’aria la loro operazione di marketing. E poi, lo ammetto, davanti al flash mi è sembrato di essere J.Lo, con un lato B addirittura migliore del suo, anche se questo ha lasciato indifferenti i miei due partner, fotomodelli in cerca di pubblicità ed ingaggiati a costo zero, e per giunta gay.
“Nacked Souls”, è il titolo della rappresentazione teatrale ma non ha nulla a che vedere col messaggio fotografico dei volantini, è un’escamotage per attirare spettatori, perché la nudità, raccontata nel copione, è solo quella delle anime.
Immagino la reazione del pubblico ingannato dalla promessa di uno spettacolo hot che si troverà, invece, ad assistere ad un atto unico, senza cambi di scena né di costume, imperniato sui dilemmi esistenziali delle due interpreti: Rosemary e Sondra.
Ho combinato un gran casino. E sono pentita. Non per la foto del mio culo sui volantini, ma per essermi prestata a far da esca.
Cercherò di spiegarlo a Chris, anche se non vorrà ascoltarmi e mi manderà al diavolo perché per lui la questione è ormai chiusa.