Non era più giovane, ed era sola ormai da tanto tempo: spazi vuoti e silenzi assordanti laddove prima c’erano corpi e voci.
E Malinconia come unica, fedele compagna.
La sua tristezza s’accomunava a quella dell’autunno, grigio e piovoso.
Deprimente.
Avvilente come la porzione invariabilmente pallida di cielo che scorgeva dalle sue finestre, percorsa dalle fila, a ranghi serrati, di stormi di uccelli migratori, neri e minacciosi come avvoltoi in esplorazione su un campo di battaglia.
Così, per non cedere alle lacrime, pazientemente provava a ricolorare il tutto attingendo ai ricordi ed alla fantasia, ritrovandosi ad elaborare storie che poi raccontava, a voce alta a Malinconia.
Ed il tempo non era più statico, l’autunno veniva inghiottito dalle sue stesse nebbie, e davanti ai suoi occhi si spalancavano scenari vivi, di corpi e di voci.
L’immenso potere evocativo dell’immaginazione!
Si accorse che poteva, in questo modo, resuscitare i morti, terminare conversazioni interrotte, chiarire malintesi, chiedere scusa o mandare al diavolo.
Non era più sola.
E c’era un autunno nuovo, odore di castagne e di legna e di buon vino caldo, quello che accende i sensi ed entusiasma il corpo, perché dopo tanto tempo, nell’intensità dei ricordi, aveva piacevolmente riscoperto il palpito ardente del ventre.
Lo raccontava sorridendo a Malinconia, con malizia mitigata dalla consapevolezza dell’età e al felice convincimento di non essersi del tutto inaridita, di abitare un corpo ancora vivo.
Ricordi del passato e nuove ipotesi di storie riempivano la sua testa.
Il giorno diventava notte e quasi non se ne accorgeva.
Tesseva instancabile le sue trame, vagando di epoca in epoca e rendendo, col fertile humus della fantasia, sempre più rigoglioso il suo giardino delle meraviglie.
Guardava, come sempre, il suo rettangolo di cielo, ma non le sembravano più così minacciosi i neri stormi migratori ora che attendeva con impazienza di vederli sbucare dalle nebbie e planare, in cerca di riposo, sui rami spogli degli alberi, per rifocillarli.
Partivano, ma sapeva che sarebbero ritornati, e forse avrebbero di nuovo fatto sosta sul suo davanzale.