Ed ecco il quinto ed ultimo Personaggio.
Qui il periodo storico non è più rispettato, predomina la fantasia


GIUSEPPE GARIBALDI

Beppe Garibaldi nacque a Nizza in una casa sul Porto Vecchio,
era un ragazzino dinamico, intraprendente e curioso.
Si interessava soprattutto del via vai dei bastimenti che approdavano nel porto provenienti da tutto il mondo.
Lui, nato nel vecchio mondo , avrebbe voluto conoscere quello nuovo.
Così, raggiunta la maggiore età, si imbarcò per il Brasile.
Laggiù trovò tutto ciò che poteva desiderare; un paese in pieno fermento, popolazione vivace, diverse etnie, musica, belle donne.
Era un tipo versatile e trovò subito un’occupazione a lui congeniale: diventò animatore e cominciò a girare per i villaggi di tutto il Sudamerica, dove la vita ferveva ed era un’avventura continua.
Diventò famoso e considerato praticamente un Eroe.
Trascorso qualche anno gli venne voglia di tornare a casa anche perché arrivavano da laggiù notizie di grossi cambiamenti e opportunità di lavoro.
Ritornò in Italia, girò un po’ per le città ospitato da vari amici nelle cui case si fermava regolarmente a dormire, lasciando il segno del suo passaggio.
Finalmente arrivò a Genova dove si mise in contatto con un Talent Scout che dirigeva una associazione che si occupava di giovani, soprattutto italiani.
Si chiamava Mazzini e di nome faceva Beppe, come lui
Tra i due si creò subito un’intesa, erano stufi del solito tran tran e volevano vivacizzare un po’ la loro vita e quella degli altri.
Cercarono dei finanziatori , trovarono dei signorotti piemontesi disposti a investire in loro e cominciarono la loro attività.
Decisero di organizzare una crociera in Sicilia , terra che interessava parecchi stranieri soprattutto spagnoli e che presentava interessi di varia natura, anche archeologici..
Beppe Garibaldi trovò un armatore genovese, certo Rubattino, che gli fornì due bastimenti.
I crocieristi arrivarono copiosi, soprattutto dal nord Italia, dove Mazzini aveva molte conoscenze.
C’erano naturalmente anche dei liguri, la crociera non costava molto e i due Beppe riuscirono a imbarcare più di mille persone.
La partenza fu decisa per maggio, un bel mese per viaggiare e ammirare le bellezze della natura.
Il viaggio era lungo e per renderlo più piacevole Garibaldi rispolverò la sua attività di animatore e organizzò delle serate a tema: la serata in rosso, quando tutti dovevano vestirsi con una camicia rossa, quella in nero quando con del carbone dovevano dipingersi la faccia e le mani come veri carbonari.
Ma quello che divertiva di più i crocieristi era il Karaoke, quando dovevano cantare diverse canzoni: la più gettonata era una composta da un giovanissimo cantautore di nome Mameli il cui titolo era Fratelli d’Italia.
Cantata in coro veniva proprio bene. Arrivarono così in Sicilia, tutti gasati e pronti a nuove avventure.
Quando sbarcarono trovarono un gran casino, non si capivano bene con gli abitanti del posto che parlavano praticamente una lingua
sconosciuta.
I siciliani non andavano accordo con gli spagnoli, erano continue liti anche perché spesso si ubriacavano, gli uni di Marsala e gli altri di Bourbon.
Garibaldi, con il carattere che aveva, si gettò subito nella mischia, qualche crocierista lo seguì, altri cercarono un mezzo per tornarsene a casa.
A lui gli spagnoli erano antipatici e con l’aiuto dei siciliani tanto fece che li rispedì nelle loro terre.
La crociera aveva avuto uno strano epilogo. Beppe vagò ancora un bel po’ di tempo per il Sud Italia poi decise di prendersi un periodo di riposo e si ritirò in una isoletta della Sardegna di nome Caprera dove visse di caccia e di pesca fino a quando il suo spirito di avventura ebbe il sopravvento.
Ma questa è un’altra storia.