Protagonisti:

Quelli dell’altra storia

Fiuuu, c’era mancato poco!
Ma non perché Angel Devil si fosse lasciato ingannare dal puerile piano delle  streghe, ma perché per stare al gioco e vedere fin dove volessero arrivare le aveva lasciate andare troppo oltre, e…

Lo stregone si scrollò di dosso il mantello ignifugo che l’aveva così ben protetto e lo piegò accuratamente: che illuse! Pensavano davvero che qualcuno si azzardasse ad avere a che fare con un drago senza prendere le dovute precauzioni?
Questo tuttavia non rendeva meno grave la loro colpa, perché comunque ci avevano provato.
‘Certamente’ riflettè, ‘le streghe sono malvagie, e quando uno lo è deve esserlo sempre. Considerato che sono donne e tutte insieme la dose di malvagità era sicuramente decuplicata…. Bene bene, tutto questo mi verrà utile, a tempo debito, ma adesso vediamo di rimettere le cose a posto!’
Scartata – per pura convenienza –  l’ipotesi di far fare alle streghe la fine che meritavano, pensò bene di fargli prendere un bello spavento, e magari bruciacchiarle anche un po’. Di cosa avevano terrore le streghe? Ma ovviamente dell’Inquisizione! Certo, erano cose di altri tempi, ma le signore non erano più giovanissime e c’era da aspettarsi che confondessero almeno un poco i ricordi…

Anche quell’insulso draghetto doveva essere punito, però, ma come fare? L’aveva preso in giro e si era prestato a quel diabolico (eh eh) piano, per cui meritava una bella strigliata. Tra l’altro lui non avrebbe neanche potuto rendersi utile, quindi… E la sirena, sì, anche la sirena!

Angel Devil non aveva mai pensato di essere un genio (un vero genio è anche modesto!) ma cattiva lo era veramente, per cui ideare il piano e metterlo in atto fu tutt’uno.
Scese in cantina, si attrezzò del necessario, andò nella cabina del teletrasporto, inserì user e password e selezionò la Terra dei Canguri. Perché il teletrasporto aveva user e password come i normali computer? Provate voi a pagare la bolletta della macchina e vedrete se non impedirete agli estranei di utilizzarla!
In un frazione di secondo piombò sulla spiaggia incriminata, e naturalmente vide la sirenetta che, vanitosa com’era, prendeva il sole.
Poiché lo stregone era una persona avveduta, si era curato di mutare il suo disdicevole aspetto in quello di Leonardo Di Caprio, ma con un pizzico di fascino ambiguo alla Alain Delon giovane. Sapeva che se le fosse stata chiesta un’opinione Marilyn avrebbe detto che apprezzava molto di più la maturità di un Robert Redford dei nostri giorni, ma anche che su queste cose non era il caso di crederle.

Arrivato che fu davanti a lei, scese con noncuranza dalla Lamborghini bianca che aveva sostituito il cavallo, decisamente demodé, e con fare leggermente annoiato chiese:
«Mia bella signora, sa per caso dove potrei trovare un Glaucus Atlanticus?»
Come lo vide la sirenetta pensò subito ‘Mio dio, questo è gay!’ ma siccome non ne era del tutto sicura e poi non è che il convento passasse un granché, rispose di buona grazia.
«Io so dov’è, gentile signore, per un modico prezzo posso portarvi da lui»
Angel Devil non si mise a contrattare, tanto era consapevole che la venalità aveva percorso tutti i sette mari, e accettò l’esosa richiesta della sirena, domandandosi se almeno la metà inferiore, quella a forma di pesce, non sarebbe stata buona da fare alla griglia.

Usando l’escamotage che aveva già utilizzato con le streghette, Marilyn portò lo stregone fino alla tana dove viveva il draghetto. Lì Angel Devil non perse tempo: infilò la bestiolina in una bottiglia ermetica a bocca larga che si era portata nascosta nei vestiti, congelò la sirena e si apprestò a fare ritorno.
«Che ti serva di lezione!» disse a Marilyn, lasciando il fondo marino, «una che fa il tuo mestiere deve sempre farsi pagare in anticipo!», con ciò sottintendendo in maniera alquanto volgare a quale mestiere intendesse alludere.
Ritornato al castello stappò la bottiglia.
«MI riconosci?» chiese, al terrorizzato draghetto.
«Sì! Ti prego, non farmi del male!»
«Sei un viagliacco! Senza spina dorsale!»
«Beh» rispose la bestiola, «se sono un mollusco…»
«Stammi bene a sentire!» tagliò corto il mago, o mi aiuti a punire quelle streghe o…»
«No! No! No!»
«No cosa?»
«Quello che vuoi farmi!»
«Ah, ecco: dunque, se non mi aiuti ti butterò nel laghetto del castello, con i miei pesci rossi!»
«Tutto qui?» chiese il draghetto, visibilmente sollevato.
«Sono carpe da dieci chili l’una…»
«Ah! Dimmi cosa devo fare!»

Convinto con le buon maniere il draghetto a collaborare, Angel Devil mise in atto il suo piano: si travestì con i panni di Nicolas Eymerich (lo stregone aveva gusti classici… beh, quasi classici), piombò al villaggio tra fulmini e saette, cazziò brutalmente il capo delle guardie e lo costrinse ad organizzare una spedizione nel bosco che riportò in catene le streghe alla prigione.
Qui fu allestito rapidamente un tribunale in cui furono trascinate le disgraziate, ignare di quello che stava succedendo. Quando videro attraverso le loro arti magiche che l’inquisitore non era altri che Angel Devil travestito, si resero conto di essere veramente nei guai. Ma di che cosa potevano essere accusate se era da almeno una generazione che nessuna mangiava più bambini?
L’inquisitore aprì la sua borsa e ne estrasse il piccolo drago dentro la sua bottiglia, opportunamente tinto di rosso con un colore resistente all’acqua.
«Questa è la prova!» esclamò, con voce terribile, «questo è il Demonio che le streghe hanno evocato!»
I giudici lo guardarono con attenzione: era veramente spaventoso.
«Ma è piccolo!» osservò uno.
«Appunto! E’ piccolo ma crescerà! Volete lasciarlo diventare alto quattro metri, con artigli di venti centimetri?»
Il giudice rabbrividì e tacque.
«Ecco!» tuonò ancora Eymerich-Angel, «io vi ho portato la prova e le colpevoli! A voi il compito di estorcere le confessioni. Ne avete gli strumenti!»
I giudici fecero portare via le poverette verso le oscure segrete del castello, dove il carnefice le attendeva con i suoi ferri roventi. ‘Che imparassero un po’ di rispetto!’ si disse Angel Devil’, poi lui sarebbe venuto per toglierle dal rogo all’ultimo momento, in fondo anche loro erano creature del demonio!