Ho bisogno di parole,
che muti sono i morti,
o chi non ha voce
e non canta più alla luna.
Parole nere da vomitare su un foglio bianco
come arabeschi a decorare il vuoto.
Pensieri raffazzonati,
quasi senza logica
se non la voglia di uscire a vedere luce.
Parole che spuntano dai polpastrelli
catturate da una tastiera.
Sensazioni forti
immortalate tra virgole e interlinee,
che poi rileggo sorseggiando un caffè
che sembra troppo amaro.