Era fantastica quella laguna disegnata dall’acqua turchese del mare e profilata da una lingua di sabbia. Mi guardai intorno respirando l’aria salmastra e gustando a fior di labbra il sapore del sale.
Una casa, forse sarebbe meglio dire una capanna, seminascosta tra le palme era l’abitazione del vecchio Giò.
Stava sistemando ed aggiustando le reti.
Lo raggiunsi; « Buon giorno, Giovanni. Non sei uscito stamane in mare?».
Era una domanda cretina, la mia.
Infatti mi guardò ma non disse una sola parola.
Bastò che seguissi il suo sguardo diretto al cielo lassù ,verso i monti e capii.
Nuvole nere si stavano rotolando minacciose ed un vento teso stava già increspando la superficie del mare.
Tra poco sarebbe stata tempesta.
Mi congedai e gli sorrisi.
Mi rispose con un lieve cenno del capo.
Perché lui era avvezzo al silenzio ed il suo cuore batteva al ritmo del mare.

Immagine dal web: G. Ciardi- Pescatore in laguna