Non amo perdere.
E so barare da Dio.
Per questo non perdo mai.
Cosa credevi di fare?
Pensavi fosse facile fottere la signora.
Ma una donna che sa barare ha sempre in serbo una sorpresa.
Sono brava nel mio gioco
La migliore.
Eri nel mio mirino.
Eri tu la preda.
E non l’hai capito.
Ti ho accarezzato con la lingua.
E sussurrato ipotesi.
Stordito col mio profumo.
Ed irretito con la mia collaudata arte.
Nell’illusione di un gioco facile.
E già scommettevi sulla tua buona sorte.
Pronto a reclamare il diritto del campione.
Dichiarando in anticipo le tue sudice carte.
Ma l’asso vincente era nelle mie mani.
E’ sempre stato lì.
Non era contemplata, per te, alcuna possibilità di vittoria.
Ma solo la tua partecipazione emotiva al gioco, per rendere più vera la mia finzione.
Perché anche chi come me bara, desidera, almeno una volta, poter perdere.