AMARANTA
(l’alter ego)
Amaranta è la bellezza.
E’ bella nel modo in cui io vorrei essere.
E’ seducente. E conscia di esserlo.
Spesso in maniera provocatoria.
Sempre assolutamente scenica.
Sa usare la voce e le parole.
Conosce la profondità dei silenzi.
La meccanica delle pause.
Professionista delle amnesie.
Adora i paradossi.
Ed il linguaggio muto delle dita.
Magistralmente riesce ad ingarbugliare l’animo.
E la mente.

ALICE
(l’adolescente)
Alice è l’adolescenza.
La ragazzina solitaria, dagli occhi verdi e i capelli bruni.
Sguardo interrogativo in uno specchio.
In attesa.
Se solo quell’attesa fosse stata per un qualsiasi fine motivata avrebbe potuto, nel corso degli anni, maturare in una possente Penelope, invece è rimasta la figurina spaurita in un libro di fiabe. Immobile.
Davanti ad uno specchio.
Aspettando l’apertura di un varco per addentrarsi nel mondo.
Eppure ha il dono di penetrare le porte di pietra.
E la materia.
Ma lo ignora.
Così è rimasta rovinosamente intrappolata nei sofismi ingannatori di una fiaba.
Al di là dello specchio.
Per sempre giovane.
Condannata a vivere in un mondo onirico.
Psicopatologico.

CAMILLA (CAM o CAMILLE)
(la doppelganger)
Camilla (Cam o Camille) è la mia oscura gemella mutaforma.
La mia immagine spettrale.
Proiezione psicologica.
Non ha ombra. Nè riflesso.
Mi sublima in un gioco di sembianze.
Per confondermi.
E confondere il mondo.
Istigatrice del pensiero parossistico.
Manipolatrice. Sofista. Teoreta.
Paradosso temporale.
Creatura alchemica.
Strega.

ALRUNA
(la femmina)
Alruna è la sessualità
E’ la creatura anfibia che dimora nelle cavità remote del mio ventre.
Tra le caverne mestruali e le polle amniotiche.
E gli umidi anfratti vaginali.
Alruna è impudica e dilagante.
Ha trasparenza di medusa ed occhi persuasivi.
E labbra sessuali.
E’ la sublime metamorfosi di donna in femmina.

KINDRED
(il vampiro)
Kindred è il mio buio
Di lei non parlo

MARILENA
(auto-assemblaggio molecolare)