Autore: Emme Graneris

Walking like a dream – 5 – Stagnola e ombre

Il Nero affumicò un altro lembo di carta stagnola, respirò una lunga boccata di fumo bianco e guardò al di fuori della finestra. La città era una superficie congelata, un riflesso mutevole che si estendeva per chilometri, che ghermiva il panorama, soffocandolo. Nell’ombra dei palazzoni il fiume scorreva silenzioso, frequentato dai tossici e sporcato dei fiori bianchi delle loro siringe. Anche se erano lontani, il fiume lo obbligava a ricordare il campo del Selvaggio, la roulotte di suo padre, la sua cinghia. Forse non era mai stata la scelta più saggia quella di andarsene, ma era sicuro che in quel momento fosse la scelta migliore. Lui e Rio non erano come loro, dopotutto, loro erano una coppia di pirati che solcava il fiume della discarica, erano piccoli sognatori che sarebbero diventati grandi uomini liberi, marinai di ventura in un mondo da esplorare. Questo e nient’altro. Il Nero sistemò un’altra striscia di crack sul lucido della carta, aveva bisogno di lenire il dolore, di calmare il male con altro male, di mettere a tacere i sensi di colpa. Forse aveva ragione Simona, era troppo presto per scappare, o forse erano scappati prima che il campo consumasse loro, prima che li rendesse come “loro”. Il Nero trattene quei pensieri e li soffiò nel fumo bianco, lasciandoli a galleggiare tra l’aria e la luce qualche secondo, prima di finire divorati nel vuoto....

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Walking like a dream – 4 – Sopravvissuta all’alluvione

Il tram era gremito di cittadini impeccabili, signori in giacca elegante, muniti di biglietto, carta d’identità e cittadinanza del mondo ordinario. Cittadini normali, esattamente come gli avvocati, i medici o gli impiegati. Schierati in fila come soldatini in attesa di salire al fronte. Come suo padre. Sulle loro spalle si basava il “gioco”, su quella classe media che di medio, oramai, aveva molto poco. Simona li guardava dal basso, lei una casa non ce l’aveva più e anche la famiglia se l’era dimenticata. Per lei la mediocrità era finita, dopo l’alluvione, dopo che il buio aveva sfrattato i suoi sogni portandole via tutto, Saturnia compresa. “L’affitto è in nero, tutti i mesi, in contanti, comprese le spese”. Le aveva detto il padrone di casa. E lei sapeva che era un furto, un ricatto basato sulla disperazione, ma non le restava che chinare la testa ed accettare, per l’ennesima volta. In breve si era resa conto che avrebbe voluto essere come loro, vivere in quell’ordine perfetto che li costringe a litigare sui mezzi pubblici, a rompere i coglioni per ogni singola cazzata. Li odiava eppure li invidiava, subendoli in ogni dove come aveva subito suo padre. In realtà non era mai stata forte come credeva, si era limitata a chinare i capo e a diventare un’ombra, un angelo, la principessa di un mondo interrato fatto di topi e tappi di...

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Walking like a dream – 3 – Storia di due pirati

Quando ritrovò i suoi occhi, il mattino dopo, il Nero si rese conto di cosa era successo, di cosa avevano fatto. Ricordò il tocco liscio della sua pelle sudata, il suo odore sensuale che gli si attaccava addosso, poi la morbidezza dei suoi baci, il calore dei suoi seni e la stretta selvaggia delle sue mani. Erano stati insieme mentre Rio dormiva, rabboccandosi a vicenda il vuoto dei sogni, quelli che entrambi non avevano più. Il Nero non aveva bisogno di parole, per vedere i numeri primi di quella solitudine, i pilastri mastodontici che reggono il niente, il vuoto interiore che si trasponeva su quello esteriore. Quella casa era spoglia, due stanze appena, vuotate di tutto, anche dei mobili. Solo un letto, un armadio e qualcosa di simile ad una vecchia cucina, poi una sedia e un tavolo. Nient’altro. Nessuna foto, nessun ricordo, nessun soprammobile. Solo un vecchio vestito, appeso di fronte alla finestra, il vestito primaverile di una ragazza che sogna di essere una donna, un vestito bianco, decorato con semplici fiori rosa. Un sussulto lo riportò a lei, allo schiudere dei suoi occhi. – Ciao – sussurrò, guardandola. – Ciao – sorrise lei. – Grazie… – Per cosa? – Per la doccia e… – esitò, – per tutto il resto. – Non mi devi ringraziare. – Perché? – Perché avevo bisogno di conoscere gente come voi… –...

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Walking like a dream – 2 – Simona senza paura

Simona non aveva paura, non più almeno, non ora che era lontana da casa. Erano passati anni dall’alluvione e lei, decorata dalle cicatrici colorate dei suoi tatuaggi, si era costruita la propria corazza, una scorza di metallo che l’aveva resa silenziosa come pietra. Sola. Indifferente. Sapeva di essere cresciuta bene, di essersi preparata degnamente per affrontare ogni dolore, per seppellire ogni sofferenza. Non si sarebbe più inginocchiata, non avrebbe chinato il capo né chiesto perdono. Non aveva colpe, ora. Ora era diversa, ora si sentiva una sacerdotessa, l’inquisitrice di una volontà superiore, sempre giusta e sempre corretta: la propria volontà, l’unica che veramente contava. I giorni del buio non la spaventavano più, ora il buio era lei. Era diventata un’ombra, un’ombra sottile, silenziosa, tatuata di colori sgargianti per sfuggire alla vita, all’inesorabile morbo del niente. Guardandosi allo specchio, nuda, nelle tenebre di quel mattino, pensava a quanto fosse triste quella sua perfezione sciupata, immolata solo alla propria anima distruttiva. Perfetta e imperfetta, come la materia stessa di cui sono fatti gli angeli. Perfetta e imperfetta, dentro e fuori, debole e forte. Si toccò i fianchi, quei fianchi fragili e freddi, poi il ventre, abbracciato dalla carezza dei suoi tatuaggi ed infine si cercò il cuore, frugandosi nel petto, quasi disperatamente. – Sei tanto confusa che non capisci neppure se sei viva o se sei morta, bambina mia… – sussurrò,...

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Walking like a dream – 1 – Un sogno

  Il Nero aspettava sul piazzale, seduto alla propria maniera, su una vecchia sedia di paglia intrecciata. Fumava una canna, spandendo nell’aria lunghe boccate di fumo bianco che, come nuvole, salivano in cielo, sfiorando balconi e cornicioni, sotto lo sguardo sorpreso del piccolo Rio. – Anche mio fratello è un mago – sorrideva, saltando di nuvola in nuvola, all’inseguimento di tutti quei gatti neri che riuscivano sempre a sfuggirgli. – Ahahah! Anche il Nero è un mago! – Si, è un mago, non lo sapevi? – domandava Biancospino, spuntando da dietro le montagne come un grosso buddha dorato. –...

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Walking like a dream – Indice

Walking like a dream Walking like a dream – IndiceWalking like a dream – 1 – Un sognoWalking like a dream – 2 – Simona senza pauraWalking like a dream – 3 – Storia di due piratiWalking like a dream – 4 – Sopravvissuta all’alluvioneWalking like a dream – 5 – Stagnola e ombreWalking like a dream – 6 – Regina di un’oraWalking like a dream – 7 – Una pietraWalking like a dream – 8 – Il mareWalking like a dream – 9 – Ode allo splendoreWalking like a dream – 10 – La luce dall’abissoWalking like a...

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