Autore: Enrico Izzo

QUESTA … E’ UN’ALTRA FAVOLA.

Mastro Lupo si svegliò perché un raggio di sole gli sbatté sugli occhi facendolo sobbalzare. La giornata si presentava bene ma a lui, quel risveglio, aveva dato molto fastidio. Non che avesse ancora sonno, ma stava sognando che era seduto a mangiare come meglio non si può e lasciare tutto quel ben di Dio sul tavolo … “va bene dai, tanto le cose sognate non saziano veramente!” Pensò. Si stiracchiò, sbadigliò e, con in bocca ancora il gusto della succulente cena della sera prima, si alzò e avendo sete, pensò di andare a farsi una bella bevuta al fiume...

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ECCO CHI SONO.

Buongiorno, mi chiamo Enrico, sono nato poco prima che iniziasse la seconda metà del secolo scorso, sono un pensionato e non sono uno scrittore/poeta! Vi meravigliate? Voglio precisare che mi sono sempre dilettato a scribacchiare piccole storielle, soprattutto in versi rimati, per ironizzare su fatti e persone, particolarmente su colleghi di lavoro. Raggiunta la pensione, forse per la maggior disponibilità di tempo, mi sono scoperto una certa vena creativa, così ho iniziato a trascrivere i pensieri … in vernacolo. Già, perché sono siciliano e, magari per limiti culturali, io penso in lingua sicula, così mi ritrovo a dovermi autotradurre...

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“AMORE … CIECO.”

(incipit di Maurizio De Giovanni)   Affrontò l’ultima parte della leggera salita a occhi bassi, ascoltando il rumore delle rotelle sulla ghiaia. Faceva caldo, e d’altra parte c’era da aspettarselo. Sentì un rivolo di sudore lungo la schiena e provò il tipico disagio di chi non avrebbe potuto mettersi sotto una doccia fino a sera. Il viaggio pensò. Un lungo viaggio, portando un sacco di cose con sé. Non indumenti o scarpe. Non guide turistiche, o libri da leggere. Il carico era quello dei ricordi, e delle speranze. I ricordi di quello che aveva fatto, che era successo, le...

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SUPPLICA D’AMORE … D’ALTRI TEMPI!

APRITI SSA FINESTRA. ——————————- Aprìti, aprìti ssa finestra! Ddumati ‘a luci, ‘nta sta strata scura, cull’occhi vostri beddi comu ‘u suli. Aprìti, aprìti ssa finestra! Pittati i muri, di sti casi vecchi, cull’oru rilucenti di capiddi vostri. Aprìti, aprìti ssa finestra! Spanniti, dill’anciuli la musica, cu la vucca vostra ruci e bedda. Aprìti, aprìti ssa finestra! Rati rimieggiu a lu sienzu miu, chi persi ‘a prima vota chi vi ‘ncuntraiu, di tannu ‘u cori miu tammurìa e non sacciu cchiù socch’è ‘u suonnu. Aprìti, aprìti ssa finestra! Pi l’arma di li Santi ‘n pararisu, apritila … e non la...

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ASPITTANNU / L’ATTESA

Aspittannu. ……………….. Fa friddu e l’umidu di ddu fossu ch’è ‘a trincea ti trasi tuttu  ‘nta ll’ossa, ma Santinu è cuntentu e la so cuntintizza si la voli spàrtiri cu ‘Ntoniu, ‘ u megghiu amicu so. “Mih, mancu si fussi festa granni! ‘Ntoniu, ma ti nni renni cuntu? Pasta cu sucu, carni, pani biancu … e puru un gammellinu di cordiali. Propriu ‘n serviziu chi ‘nguanti bianchi!” “Niuri, su ‘nguanti niuri!” “Chi veni a diri ‘Ntoniu? Forsi chi … ma tu non stai manciannu! Chi fa, non ti piaci o non hai pitittu?” “Santinu, ma no capisci? No sai...

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‘a parabola di l’acqua e du vinu

‘A parabola di l’acqua e du vinu. …………………………..………….  Mastru Petru, ‘u tavirneri, era omu timuratu ‘i  Diu e non c’era ruminica o  festa cumannata, chi non s’apprisintava ‘nchiesa p’a missa di reci, chidda ‘a cchiù sulenni, quannu Don Alfiu Timorato, l’arcipreti, ru pulpitu facennu ‘a prierica, cuntava ‘na parabola du Signuri. Sta ruminica ci cuntò chidda ri  quannu ‘u Signuri, pi nicessità, fici addivintari l’acqua ‘n vinu. Mastru Petru, ‘u mischineddu, ch’era scarsu ‘i scola e sapeva a malappena leggiri e scriviri e fari ‘na ‘nticchiedda ‘i cuntu, giustu pi non essiri ‘mbrugghiatu ‘nto travagghiu chi faciva, comu ogni ruminica...

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2 days ago
Writer Monkey

Ci vediamo domani❤️ ... Vedi altroVedi meno

Ci vediamo domani❤️
4 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!! @fanpiùattivi ... Vedi altroVedi meno

4 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!
Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.
È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.
Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.
Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.
Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.
Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.
Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.
Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!!
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