Una volta c’ero anch’io lì in quella vita, adesso guardo tutto da qui e vorrei uscire fuori, ricominciare.
Una volta ero viva, viva dentro. Intorno tutto era primavera, adesso sono il chiaroscuro di un ricordo.
Ma giuro, un giorno lo farò, strapperò questo velo e uscirò da questo quadro osceno, dove sofferenza è descritta da vesti strappate ma nessuno sa che sotto queste vesti c’era il mio cuore a sangue.
Ebbene fu lui, l’uomo che la vita mi mise accanto, ad arrestare la mia giovane vita con un colpo inferto in petto perché dissi che il vero amore non l’avevo conosciuto, che ero stanca di lui.
Tornava ubriaco: prima arrivava puzza di vino e poi lui.
E mi insultava e mi picchiava, volevo scappare e poi un colpo inferto e ogni sofferenza finì.
Poi volle avere un ricordo di me, t’amerò sempre mi urlò, e mi fece questo ritratto e fu la mia anima intrappolata per sempre nello sguardo della morte.
Uscirò da qui, basta silenzio, basta buio intorno.
Ma ormai è tardi non ho più cuore nè forza
Resto qui nel quadro dei ricordi.