Povero Angel Devil! Seduto come un pascià nella sua stanza dei giochi, imbambolato davanti alle avventure di Harry Potter, tutto intento a criticare e deridere l’Alighieri e la sua Beatrice, perso in grandi dilemmi: schiacciare le formiche… Sì? No? Boh?
Intanto le sue streghette “sedute in cerchio a raccontarsi quella dell’uva” come diceva lui, in realtà stavano tramando. Grace ce l’aveva a morte con lui: come osava dire che aveva 130 anni? Se neppure arrivava a 120! Quell’offesa bruciava più delle torture e della schiavitù, doveva fargliela pagare. Durante una “seduta in cerchio”, convinse Hilary, Irin, Patty, Lucy e Matty che avevano bisogno di cambiare aria, prendere un po’ di sole, insomma di andare al mare. Però bisognava chiedere il permesso a Devil, anzi gli avrebbero chiesto di andare con loro. Certo, lui avrebbe sghignazzato all’idea, ma bisognava convincerlo a tutti i costi.
“Hilary, vai tu che sei la più giovane, con quattro moine potresti convincerlo, che ne dici?”
Lei non rispose subito, le piaceva farsi desiderare. Finalmente rispose:
“Beh, sì, potrei, ma qual è lo scopo?”
“Tu pensa a convincerlo, se riuscirai, metterò al corrente tutte voi del mio progetto. Ma ricorda… è molto importante che accetti”.
“D’accordo – disse Hilary con sufficienza – Irin e Patty, venite con me, anche voi siete giovani, potreste darmi una mano”.
Sciolse i lunghi capelli, li adornò con una coroncina di rose rosse, indossò un abito dai colori sgargianti e si allontanò ancheggiando verso gli appartamenti di Angel Devil, seguita dalle perplesse Irin e Patty.
Quando Angel sentì la proposta che Hilary gli fece con voce suadente, scoppiò a ridere:
“E tu credi che io perderei il mio prezioso tempo insieme a voi?”
“No, “anche con noi”, abbiamo una sorpresa per te, non ti pentirai di averci ascoltate”.
Hillary, sperò di non aver promesso troppo, ancora non conosceva il piano di Grace.
In realtà Angel era titubante, non si era mai accorto di quanto fosse graziosa Hillary, anche Irin e Patty erano niente male, non avrebbe sfigurato facendosi vedere con loro sulle spiagge.
Accettò, cambiare aria avrebbe fatto bene anche a lui.
“Dove vorreste andare?” – chiese.
“Sarà una sorpresa”.
Le quattro streghette tornarono da Grace e Matty, che aspettavano trepidanti:
“Fatto! Ha accettato, ora spiegaci cosa faremo”.
Grace espose il piano che aveva escogitato per filo e per segno:
“Vedrete, ci libereremo di lui per sempre”.
Partirono due giorni dopo, salirono sul piccolo “Birazzo”, un velocissimo razzo a due motori, di ultima generazione. Ormai scope e tappeti volanti erano passati di moda.
Matty disse: “Guido io”.
“Sei matta? gridò Angel.
“No, sono Matty, e so guidarlo perfettamente”.
Digitò sul display del navigatore la destinazione “Terra dei Canguri”, mise in moto schiacciando un pulsante rosso e, in un fragore assordante partì ‘a razzo’.
Giunsero sul posto in mezz’ora. Dopo aver parcheggiato in uno dei piccoli Hungar a disposizione dei turisti, si diressero alla spiaggia. Mentre Angel si guardava intorno estasiato, Grace, usando i suoi poteri, emise un sibilo acutissimo. Pochi secondi dopo uscì in superficie fra le onde e bianchi spruzzi di acqua salata, la bella Sirena Marilyn.
Le streghe le andarono incontro felici, si abbracciarono ridendo e parlando tutte insieme.
Grace ebbe appena il tempo di dirle:
“Marilyn, aiutaci, dobbiamo liberarci del nostro aguzzino.”
“Non temere, ho già capito” – rispose la Sirena facendole l’occhiolino.
Si staccò dolcemente da loro, si sdraiò mollemente sugli scogli e guardò fisso negli occhi Angel Devil, emettendo nel contempo acuti sibili conturbanti.
Il mago, attratto irresistibilmente, si avvicinò allo scoglio, mormorando parole di ammirazione e desiderio.
Le streghe ridacchiavano, Lucy disse sottovoce:
“Manco fosse Ulisse”.
Marilyn attese che Angel arrivasse proprio di fronte a lei, gli prese una mano fra le sue e sussurrò:
“Vieni con me”.
Lui la seguì come un automa, neppure si accorse che la Sirena lo stava trascinando in acqua, giù, sempre più giù, fino in fondo al mare.
Prima di scomparire fra le onde, Marilyn si voltò indirizzando uno sguardo d’intesa verso le care amiche.
“Evviva! Ce l’abbiamo fatta, brava Grace, un piano perfetto!”
Ballavano, cantavano, la loro gioia era incontenibile… erano davvero libere ora!
Ma… come finì la storia di Angel e Marilyn?
I due si innamorarono follemente, Angel si liberò del mantello ignifugo che non gli serviva più e indossò quello da Sirenetto, che gli permetteva di respirare sott’acqua.
Vissero felici e contenti per molti molti anni.