Oggi mi sono svegliata fatalista. E come è ovvio, quando mi sveglio con questi pensieri torvi, non posso che volgere lo sguardo verso ciò che più amo al mondo. Voi due, piccoline mie.
E così mi sono detta, questo progetto di scrittura è qui anche per voi. Raccoglierà miei scritti, le mie parole, che vi seguiranno sempre, delle quali potrete disporre. Per ritrovarmi.
Ecco allora la mia carezza infinita sulle vostre gote di pesco.
Ma fino ad ora di parole proprio destinate a voi ce ne sono state poche. Troppo poche, considerando che colmate la mia esistenza. Il fatto è che forse mi spaventa affrontare questo tema. Quali composizioni sarebbero all’altezza di descrivere il nodo in gola e il calore nel petto che si sprigiona al solo pensarvi, come in questo momento?
Come descrivere i momenti in cui qualsiasi cosa io stia facendo, devo interromperla, per fermarmi a contemplare la vostra bellezza, incredula, tanto più perfetta quando una nuova sottile imperfezione partecipa a caratterizzarvi e rendervi uniche?
Elena, musetto di pongo, bocca da baci, biondo caschetto, innata eleganza. Manine sottili …e piedoni da hobbit!
Da posata principessa compita, munita di parlantina arguta e pensata, all’improvviso quei piedi ti trasformano in un folletto salterino, agile e impertinente, scattante e flessuoso. Il Tarzan del divano, un canguro, sì la mia angelica, tenera, bambina diventa un canguro.
Poi come se nulla fosse, torni ai tuoi mille disegni di mondi immaginati, che esplori con il tuo avatar biondo. Con te c’è sempre Nicole. Che da quel primo giorno di asilo, quando piangeva forte e ha trovato consolazione nella mano che le hai teso, è diventata la tua prima grande amicizia.
Tu e Nicole.
Da dietro i vostri caschetti biondi vi rendono gemelle. È talmente tenero, e anche divertente osservare le dinamiche che si intessono intorno ad una relazione amicale tra due quattrenni.
Cecilia, Cicci la Peste, Cicci la Selvaggia.
Una bimba spessa. In ogni senso. Strati di carne tosta e compatta. Guance da risucchiare, e ciglia che potrebbero fare da culla ai sogni più affollati. Occhi da cerbiatto e animo da rinoceronte.
Testa dura, assai. Paladina del “No” costante, 94 cm di bimbetta e un vocione cavernoso e roco.
Forza della natura. Vivace? Nooo, cosa te lo fa pensare?
Nel primo anno di vita quasi ti abbiamo decretato santa. Nel secondo qualche dubbio in proposito è iniziato a sorgere. Nel terzo, e siamo solo a metà, hai abbondantemente rimesso in pari. Ma non amarti appassionatamente è impossibile. Arrabbiarsi con te è difficile. Perché sei un’attrice comica naturale, e alla tua età sei già in grado di rapinare risate grosse.
Stamattina ti ho ripescata, che ti eri incastrata sotto al letto. Per recuperare non so cosa. Tu ti lamentavi e tua sorella, impassibile, mi ha comunicato la tua condizione di disagio.
“È finta sotto al letto”, ha detto, continuando a disegnare Nicole sulla lavagna.
C’è stanchezza, e tanta, ma ripagata, davvero.
Queste siete voi. Amori miei. E voi siete meraviglia.
Quello che devo dirvi
Quello che devo dirvi, mio malgrado, è che il mondo va un po’ filtrato.
Questo è una specie di invito, piccole mie. Voi fatene buon uso. Non comandamenti, semplici consigli materni, che se un po’ la genetica concorrerà a rendervi l’individuo che diventerete, potrebbero tornarvi utili, perché sono insegnamenti che mi sono sudata, in parte, e che in parte vostra nonna ha sudato per farne omaggio a me.
1) Non guardate all’uomo che arrogante denigra gli altri. Ne incontrerete tanti, non permettete lui di rendervi tristi, e mai mai considerate di imitarlo. Non se lo merita proprio.
Ma guardate piuttosto a quello che finito il suo lavoro si occupa degli altri, magari portando un’ambulanza. Magari consegnando parole amiche e di conforto a chi ne sente il bisogno. Con umiltà.
2) Non date troppa importanza alla bellezza, siete splendide, ma non servirà a nulla se non avrete coltivato la vostra intelligenza, se non respirerete ogni giorno un po’ di cultura, se non vi fermerete a pensare osservando il mondo. Se non sarete capaci di ridere e di far ridere, di emozionare ed emozionarvi. Solo così vivrete una vita piena, ricca, solo così non conoscerete noia. L’arte non è accessoria. La creatività va coltivata, qualsiasi sia il campo da voi prescelto, perché rende speciale l’umanità, la eleva. Perché creare vi farà sentire di esistere.
3) Non abbiate paura di sentirvi diverse. L’omologazione non è bella. Pensate con le vostre teste, che di pensieri vostri siete ben fornite, già lo si vede. Siate una costante scoperta, per gli altri, e per voi stesse.
4) E se ci riuscite. Amatevi. Tra di voi.
Ma questo ho quasi paura a chiedervelo, che ho visto tante madri desiderarlo con tutta l’anima, … non ascoltate. È che a vedervi oggi, insieme, uno si chiede come potrebbe mai succedere che un giorno voi possiate finire col diventare un po’ estranee. Distanti. Eppure capita.
5) E qui veniamo alla parte più importante. Scegliete bene i vostri amori. Date ascolto a chi dimostra di amare i vostri ingranaggi.
Non permettete a nessuno di annoiarvi e di rendervi noiose. Di spaventarvi. Di stabilire per voi come ci si comporta. E di dirvi chi siete.
Se sentirete che dovete nascondere qualcosa di voi, è segno che non è quella persona.
6) Mamma vi ama immensamente. Immensamente. Immensamente.