Lara.
Lara è la nostra figlia maggiore, Mara è la seconda, come forse ho già detto (non sono sicura, con tutto quello che mi succede ogni giorno, a volte perdo la testa!); fra loro ci sono cinque anni di differenza.
Mara è morbosamente attaccata a me, insomma è una mammona, mentre Lara è una tipa molto indipendente, schietta e diretta nei confronti di tutti (anche di me!).
Lara, spesso, è indisciplinata e mi mette in difficoltà.
Penso che sarebbe stata più a suo agio nei panni di un maschio!
Arriva a casa conciata da fare paura perché ha giocato a calcio, a biglie, con le freccette!
Infatti, le sue compagnie sono prettamente maschili e, in combriccola con alcuni compagni di classe, combina marachelle del tipo chiudersi dentro ad un armadio e darsi assente con gli insegnanti e poi uscire fuori all’improvviso, oppure, saltare dalla finestra nel cortile della scuola nell’intervallo e presentarsi a suonare il campanello all’ingresso.
Non sono cose gravi e finiscono con una bella lavata di capo da parte della preside che, comunque, mi convoca regolarmente!
Che vergogna ragazzi! Penseranno che siamo una famiglia di pazzi!
Per fortuna, il suo rendimento scolastico è ottimo.
Gerardo è più accondiscendente di me e dice sempre:
«Ragazzate!»
«Se vuole chiamarle così …», mi commenta in un orecchio Denk.
Di sicuro ha preso da Gerardo, mia suocera mi racconta certe cose di quando era ragazzo …
«Non farci caso», mi dice lui, ed è troppo benevolo per i miei gusti, «crescendo si calmerà».
«Se lo dice lui che era sospeso in continuazione», penso io che gli rispondo sempre:
«Insomma, lei è una ragazza, dovrebbe avere un comportamento un po’ più femminile!».
Poi, al suo ennesimo commento, alzo le spalle.
“Credo di non poter fare nulla al riguardo, non posso cambiare il suo DNA!”.
Ognuna di loro fa la sua parte per rendere vivace e complicata la mia vita.
Il tempo passa in fretta e, oramai, sono diventate due belle ragazzine.
Lara, crescendo è diventata più calma e Mara la segue a ruota.
Entrambe hanno il ragazzo e la sera, dopo cena, escono per andare a raggiungerli sulla piazza del paese.
Mara.
Al contrario della sorella, Mara è più tranquilla, non da problemi di comportamento ma non per questo mi libera da preoccupazioni.
Oltre che avere due caratteri opposti, si distinguono anche fisicamente.
Lara è una ragazza acqua e sapone, con un paio di jeans e una maglietta si sente a suo agio mentre, a Mara, piace, essere sempre elegante.
Inoltre, è fissata per l’igiene personale, le creme, i trucchi, i profumi e vuole essere sempre perfetta, ma queste cose, a volte, si ritorcono contro di lei.
La sera, prima di uscire con il suo innamorato entra in bagno (per fortuna in casa ce ne sono due), non prima di aver studiato attentamente la mise che indosserà, con la radio accesa a tutto volume ed esce dopo almeno due ore di trattamenti vari, profumata e lucidata a piombo come il pavimento di una sala da ballo prima di una gara; e questo tutte le sere.
La routine normale è questa. Dopo due ore di cure, vestita e pettinata come una modella prima di scendere in passerella, truccata alla perfezione, cosparsa di una generosa quantità di profumo da lasciarsi dietro una scia persistente anche dopo che è uscita, guarda la sua figura riflessa nello specchio dell’ingresso, e mormora con una faccia contrariata:
«Faccio proprio schifo», e si chiude la porta alle spalle.
Gerardo, che non sopporta gli odori pungenti, esclama irritato, rivolto a me:
«Apri subito la finestra, cambia l’aria, mi sta venendo male alla testa.»
«Guarda questa, non potrebbe usare un po’ meno profumo?», s’intromette Denk.
«Sembra uno zampirone ambulante», concordo rassegnata, mentre apro la finestra, e vado a controllare il bagno che è impregnato di profumo da togliere il fiato:
«Qui si rischia di morire soffocati», mormoro ogni sera «da chi avrà preso questa mania proprio, non lo so!».
«Da qualcuno avrà ben preso», sibila risoluto il mio cervello, polemico e petulante, lasciando la frase in sospeso e tossendo in maniera esagerata fingendo di dare ragione a Gerardo.
Io lo ignoro ogni volta.
Quando si comporta così, è veramente antipatico!
Lara e Mara.
Le utlime novità sono che Lara ha preso la patente di guida e “viaggia” su una cinquecento blu, vecchissima, denominata scherzosamente da tutti la “Turbo lenta”; poi è arrivato il turno di Mara che, invece, si muove su una Panda, battezzata la ”Pandina testa azzurra”.
Per me e Gerardo sono incominciate le prime ansie, chi non ne ha per i figli, specialmente quando escono la sera, motorizzati!
Si rimane in ansia finché non tornano… soprattutto perché ci pensa Denk con i suoi suggerimenti, a mettermi in testa idee assurde.
E’ un essere davvero detestabile e impossibile!