AVRO’ CURA DI TE

L’ospedale era quasi deserto a quell’ora, la donna lo sapeva, per questo era lì.

Salì al reparto maternità, entrò in una stanzetta, prese un camice bianco e lo indossò,

non c’era nessuno in vista, come previsto. Le infermiere erano radunate nell’ufficio della Caposala a bere il caffè, ne sentiva il gradevole aroma.  Proseguì sicura  fino alla nursey e sorrise.

Quanto amava guardare quei piccoli esseri innocenti! Ora stavano dormendo tutti pacificamente, con le braccine fuori dalle coperte e i pugnetti chiusi. Controllò il corridoio, nessuno in vista.

Velocemente aprì una coperta di lana che aveva portato con sé, prelevò una neonata dal lettino e l’avvolse con cura, quindi uscì indisturbata dal reparto e dall’ospedale.

 

L’infermiera di turno lanciò l’allarme:

“E’ scomparsa una bambina, la piccola Melody”

“Melody? – La caposala era perplessa – “Ma è la bimba che la madre ha lasciato qui perché la facessimo adottare, non poteva mantenerla”.

“Avrà cambiato idea” – azzardò un’infermiera.

“Assurdo! Bastava che me ne parlasse” – commentò la caposala – “Proverò a rintracciarla per chiarire la faccenda”.

 

 

La madre della piccola Melody trasecolò:

“Io non l’ho presa, l’ho affidata a voi, lasciatemi in pace, nessuno sa che ho partorito!”

 

A molti chilometri di distanza una donna teneva fra le braccia una neonata, con un pigiamino rosa col nome ricamato sul petto: DESTINY. La cameretta era bellissima, mobili bianchi, lenzuolini rosa con pupazzetti colorati.

Dorothy non poteva avere figli, soffriva terribilmente, si sentiva defraudata di un diritto sacrosanto, dare la vita! Quel giorno si trovava nel reparto maternità, una sua cara amica aveva partorito un bel maschietto e le aveva portato un pensierino. Proprio da lei seppe, in gran segreto, che la ragazza del lettino di fronte le aveva confidato che non avrebbe tenuto la bambina, l’avrebbe lasciata all’ospedale in adozione. Dorothy pensò subito di farsi avanti ma era single, non gliel’avrebbero affidata di sicuro. Un’idea fulminea le balenò in testa: si avvicinò alla ragazza che si era appisolata e memorizzò il numero del braccialetto che corrisponde a quello del neonato.

La sera stessa portò via la bambina, le cambiò il nome in Destiny, per ringraziare il destino che gliel’aveva fatta conoscere.

Ora la piccina si è addormentata, Dorothy le dà un bacio in fronte, la depone nel lettino sussurrandole “Dormi tranquilla, io avrò cura di te”.