Capitolo ventunesimo
Si stava avvicinando il duemila; Caterina come tanti altri, quando era piccola pensava che in quella data la vita sarebbe completamente cambiata.
Si parlava di cibo in pillole, vestiti da astronauti, auto volanti.
Tutto ciò esisteva ma, nonostante i progressi della scienza, della medicina, i computers, gli uomini erano sempre gli stessi con i loro amori, odi, violenze, pregiudizi, speranze.
Leggere 2000 nei calendari però faceva un certo effetto, ma dopo un breve periodo tutto sembrò normale.
Normale com’era la vita di Caterina ma il suo destino, ancora una volta la mise alla prova.
Oltre alle protesi alle ginocchia aveva bisogno dello stesso intervento alle anche.
Si operò a Firenze dove c’era Marisa che poteva assisterla; Giuseppe la accompagnò ma tra un intervento e l’altro le confessò che si era innamorato di una quarantenne e sarebbe andato a vivere da lei.
Il tempismo non era il suo forte!
Caterina si arrabbiò, non perchè lui si era di nuovo innamorato di un’altra, ma per il fatto che era tornato dopo la prima volta e le aveva di nuovo scombussolato a vita.
Era stato un momento di debolezza il suo, forse, ma doveva rendersi conto del male che avrebbe provocato.
Caterina decise di non vederlo più, non parlargli più, cancellarlo dalla sua vita ma questa volta per davvero!
Caterina fece molto presto a dimenticarsi di lui, un fatto terribile cancellò quella rabbia e quel dolore.
Tiziana, la sua nipotina, ebbe un incidente col motorino per cui andò in coma e Caterina ridimensionò i suoi mali.
La ragazza era forte, positiva, combatteva con una grinta eccezionale e, anche se ci volle molto tempo, si riprese alla grande.
Disse però alla zia che non era più disposta a rischiare la vita per farle dimenticare le sue paturnie amorose.
E poi nacque Matilde, figlia di Fabrizio e Valentina.
I nonni , Marisa e Tullio, non stavano più nella pelle dalla gioia, Tiziana divenne zia e Caterina passò al grado di prozia.
I Natali furono di nuovo belli, il giardino di Firenze fornito di giochi per bambini, era bello stare tutti insieme a coccolare quel piccolo essere che aveva reso felici tante persone.
Caterina era ormai in pensione e allora si inventò una nuova occupazione: si offrì di aiutare bambini che avevano difficoltà a scuola.
Così i suoi pomeriggi erano pieni, ragazzini di ogni età e provenienza frequentavano la sua casa.
Loro erano contenti, c’era Twin con cui giocare, il terrazzo su cui correre, le piante da bagnare.
Volevano aiutare Caterina in ogni modo e lei era contenta di studiare con loro vecchie materie scolastiche e cercava di trasmettere la sua passione per la storia, la geografia e la letteratura.
Con qualcuno ebbe buoni risultati, con altri no.

continua….