Frank è l’unico uomo che amo, tutti gli altri con cui vado sono solo nomi su una lista di cui mi dimentico appena lui mi prende tra le braccia.
Frank è sessualmente impotente, per questo c’è quella lista di nomi.
Tanti nomi.
Perché così abbiamo deciso assieme che debba essere.
La quantità annulla il tradimento, se così vogliamo definirlo, riducendolo a pura necessità fisica.
Limitando i rischi emotivi per me e psicologici per lui.
Una lunga lista di nomi.
Tante voci e tanti corpi.
Alla fine nessuno davvero reale.
Non così reale come il mio amore per Frank.
Con loro è solo sesso, leggero e disperato al contempo.
Li chiamo tutti col suo nome.
Qualcuno si estasia nella finzione.
Qualcun altro non accetta.
Una lunga lista di Frank.
Ma è solo quello che mi accarezza castamente la notte, l’unico che io desideri.
E lui è ben consapevole della indissolubilità del nostro legame.
A letto mi racconta.
E si racconta.
Io sono l’attrice.
La sua musa.
Il suo sogno da rincorrere.
E lui è il regista che mi dirige con la fertilità immaginativa del suo desiderio inappagato.
Doloroso.
Che diventa cattivo quando emerge, reale, nella sua  fattiva impossibilità.
Mi chiede di quella lista.
Nomi, sguardi, frasi.
Perfino dei silenzi.
Vuole sapere tutto.
M’implora di non innamorarmi di nessun altro.
Ma come potrei?
E’ solo lui che amo.
E’ solo di lui che necessito.
E’ il mio sogno da rincorrere.