Sospeso tra sogno e realtà

nel giardino della fantasia,

suona una sveglia

che non voglio ascoltare.

Ebbro mi sveglio

e perdo l’equilibrio,

come un clown

su un filo già spezzato.

Con la paura

di aver armato quelle forbici,

con il desiderio

di non averlo fatto.

Con un brivido

che filtra in una maglia mai a collo alto,

Con gli occhi aperti

e il silenzio per non aggiungere altro.