Roger non riusciva a darsi pace, le mani gli tremavano come se avesse il Parkinson, non riusciva neanche a reggere il bicchiere. Gli era costata cara, quella donna, Cristo se gli era costata cara!
«Dodici anni di galera, Pablo, in quel buco di merda, dodici anni passati a pensare giorno e notte a lei!»
«Ma ora sei fuori, no?»
«Un cazzo! Sono scappato, e solo perché ho avuto un gran culo e dei buoni amici.»
«Che poi sono quello che conta nella vita.»
Uno stanco sorriso passò sul volto di Roger. L’uomo scosse la testa, prese la bottiglia di rum, la scrollò un attimo e ne versò una generosa dose all’amico prima di riempirsi il bicchiere.
«Cosa c’è che non va?» disse Pablo, «È Appleton Estate, il migliore rum del mondo!»
«Lo so, hai ragione, è delizioso. Ma avrei preferito un normale whisky.»
«Voi americani non capite un cazzo! Bevete liquori di merda fatti con il grano e non sapete apprezzare questo nettare che scorre sul palato come…»
«Ok, ok, non volevo offenderti, perdonami!»
Il messicano scoppio in una gran risata.
«Lo so, lo so, mi amigo! Ma tra poco sarà tutto finito. La barca che deve venirti a prendere sarà qui a momenti e potrai lasciare per sempre questo paese.»
«Si, ma ti rendi conto, Pablo! Dodici anni d’inferno per quella troia che mi ha tradito e mi ha venduto agli sbirri, e dopo aver sognato di farla a pezzi ogni notte, la rivedo e mi blocco, come se non avessi mai smesso di amarla…»
«Eh, amigo, la passione! Crediamo di aver superato una storia, un amore, e poi ci ricadiamo dentro come bambini! Succede a tutti!»
«A tutti i cretini che si commuovono per un paio di begli occhi. Ma non doveva capitare a me!»
«Beh, per dire le verità anche le tette non sono male. Ma adesso non esagerare, finirà che dovrò fare io il lavoro!»
Roger vuotò il bicchiere e si alzò.
«Neanche a parlarne! Un uomo deve sempre far fronte ai suoi impegni!»
 
La donna legata e imbavagliata vicino a loro osservava la scena con gli occhi sbarrati. Era stata prelevata all’uscita del night dove lavorava, in quella sera di pioggia, e adesso si trovava immobilizzata in fondo ad un lurido magazzino nei docks, nuda, con le fascette di plastica che gli tagliavano caviglie e polsi. E l’uomo davanti a lei, quell’uomo tanto invecchiato, era lo stesso Roger che…
 
Pablo si alzò anche lui, raccolse la giacca e si avviò verso la porta.
«Va bene, allora, io vado a vedere quando arriva la barca. Ti ho preparato la donna, lì c’è tutto quello che ti serve. Stendi il nylon per terra e cerca di non schizzare troppo, altrimenti sai le mosche, domani!» «Tranquillo, Pablo, e grazie. Metterò tutto in un sacco e me lo porterò via. Ci sono un sacco di pesci in mare.»
Il mulatto alzò le spalle e aprì la porta della baracca che dava sul molo.
«Adios, amigo!» e uscì.
«Quien sabe!»
Come la porta si chiuse, Roger tirò un sospiro, prese lo spesso telo di cerata e lo stese per terra, poi sollevò la donna di peso e ce la scaricò al centro come un sacco di patate. La guardò ancora mentre si dibatteva disperatamente. «Mi dispiace davvero, Michelle. Non credevo di amarti ancora!» disse.
Poi prese le cesoie dal banco e cominciò il suo lavoro.