Era primavera, nell’aria,
ed estate negli occhi,
quei giorni di maggio
nella casa tra i pini.
Il sole bruciava il cemento
e la pelle, si viveva felici,
e tu, quietamente soddisfatta,
come i miei gatti, la sera.

Tempo passato, ma non perduto,
nella casa su cui si frangeva il bosco;
in fondo alla collina, tranquillo,
il paese, prima dell’estate, viveva.

Poi la vita è rotolata lontano,
e abbiamo perso il senso del buio
e l’odore del muschio sugli alberi,
la malia incantata del bosco
e la forza immensa delle radici
che tiene la terra a sé avvinta.

Anche noi, sognavo
saremo radici e roccia,
ma già sta calando la sera
e ho paura del buio.