Hillary sta saltellando nel verde del parco, si avvicina al laghetto dove una grossa papera sta nuotando spedita, seguita dai suoi paperotti, uno dietro l’altro. La bimba si diverte un mondo a guardare le loro zampette muoversi sott’acqua, li saluta con la manina ridendo.
Ad un tratto si sente chiamare:
“Ciao bambina bella”.
Si gira di scatto, ma non vede nessuno.
“Ciao bimba”.
Ancora quella voce, Hillary si guarda intorno:
“Chi mi chiama?” – grida.
“Io!”
Solo allora si accorge che un bellissimo uccello bianco sta sbattendo le grandi ali e la guarda fisso fisso.
“Mi hai chiamata tu?” – chiede Hillary
“Sì – risponde l’uccello – ma non so il tuo nome. Come ti chiami?”
“Io sono Hillary, e tu chi sei? Come ti chiami?”
“Mi chiamo Cigno Bianco e quello laggiù, lo vedi? E’ Cigno Nero, un mio amico.
“Come siete belli! – esclama Hillary.
“Grazie piccola”.
Cigno Nero si avvicina e dice:
“Ciao Hillary, è vero, noi due siamo molto amici, anche se nell’opera “Il lago dei cigni” dobbiamo fare la parte dei nemici. Naturalmente Cigno bianco è buono, io che sono nero, devo fare il cattivo”.
“Per colpa del tuo colore devi fare il cattivo?”
“Eh sì, l’uomo ha deciso così: bianco è buono, nero è cattivo”.
“Per me siete buoni tutti e due – dice Hillary – il colore non conta”.
“Grazie cara bambina”.
“Volete un po’ di pane?”
“Oh sì grazie!”
L’anitra seguita dalle sue paperelle si avvicina e chiede educatamente:
“Possiamo mangiare anche noi un po’ di pane?”
“Ma certo mamma papera, venite, ce n’è per tutti”.
E così la piccola Hillary passò un bellissimo pomeriggio, chiacchierando allegramente con i suoi nuovi amici: Cigno Bianco, Cigno Nero e Mamma Papera.