Dietro la porta chiusa lui sfiorava i suoi oggetti, cercando ancora il suo odore nella bottiglina semivuota del profumo. Apriva l’armadio, accarezzava i suoi vestiti per riuscire a captare un remoto residuo del suo corpo: il bagliore luminoso della pelle, il ventaglio nerissimo delle ciglia, le unghie, tonde e pallide, sulle dita affusolate.
Inutilmente invocava il suo fantasma.
Lei, ostinata, gli si negava.