Autore: Vladimiro Botta

1945

L’insurrezione era fiorita su i cigli delle strade, ruggiva nel cuore pulsante delle città, si coglieva nei sorrisi della gente, era il bacio tra due estranei, il profumo della libertà. Era i volti sporchi di fuliggine di chi aveva vissuto dentro rifugi di fortuna. Era i fazzoletti al collo dei ragazzi e ragazze che scendevano dalle montagne e il cui sangue vermiglio, si era mescolato ai germogli verdi della primavera. Era l’alba, era la rugiada, era il fumo delle fabbriche, era l’aratro dei contadini, era l’odore dei libri. Di questa alba, tanti avevano concorso senza vederla, solo immaginata. Nemmeno...

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Sogno e realtà

Sogno sulla tua pelle gocce di miele, sulle tue labbra gocce di pioggia, sogno nelle tue arterie mercurio guizzante,  sogno di trattenerti dentro il mio sguardo, sogno di svegliarmi nel tuo sogno, sogno il tuo tempo, mi sveglio e non sogno, tu nel reale sei più bella di ogni sogno. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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Senza respiro.

Senza respiro, in questo affanno inconcludente, con il cuore sbattuto che cerca l’alito della tua bocca, per continuare a vivere, ma i respiri non sono mai la somma dell’averti respirata, spegni il soffio che ti respirerò in una foresta di anidride carbonica, avvelenato dall’amore. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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Aria dimentica

Aria dimentica di istanti ferini. Io come cieco sfioro la tua pelle, confusa tra le foglie, ne avverto l’odore tra il dolciastro e il pungente, i fiori esalano, distillano le fragranze che si perdono nelle ombre che si adagiano sulla tua pelle pulsante, con un fare di fatalità, sensualità debordante, fragranze che sono accadimenti accidentali, nel piccolo tempo della bufera dei sensi, riemergiamo noi corpi, esplosi in anfratti come esplodono le violette negli anfratti di siepi, e l’aria profuma di dolcezza, dimentica degli istanti ferini. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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Ho il buio dentro

Ho il buio dentro che imbratta le arterie come bitume. Il sole che opaco si spegne sulla pelle. Rovisto le boscaglie, mi aggiro per forre e burroni, mi nascondo alla luce. Vivo dei fruscii, mi nutro di bacche e more. Danzo alla luna offuscata dalle nuvole. Seguo sentieri, per tendere agguati, essere fiera tra le fiere. Non esercito nessuna forma di comando né cerco dominatori. Libero e rintanato, ululo e ringhio, guato e bramo. Afferro, stringo, artiglio, ferisco e sono ferito. Lecco il sangue che non è vermiglio e sa di ruggine. Su di una foglia che galleggia in una...

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Gemito prolungato

Posso continuare a spargere inchiostro, vorrei solo intuirti nella lucentezza dei fianchi, nelle asperità delle dune, nel greto mormorante, nell’erosione del desiderio, rimodellarti come pan di zucchero, sentirti sciogliere come liquirizia, berti fresca come menta, lavorio incessante di frenesie, di mani che nell’incavo, trattengono gocce di sudore, e il gemito che s’alza prolungato, alla luna che odora di rose selvatiche. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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Quelli di Writer Monkey su Facebook

13 hours ago
Writer Monkey

Ci vediamo domani❤️ ... Vedi altroVedi meno

Ci vediamo domani❤️
3 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!! @fanpiùattivi ... Vedi altroVedi meno

3 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!
Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.
È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.
Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.
Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.
Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.
Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.
Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.
Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!!
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