Autore: Nicoletta Nicolai

Le mie radici

Mi chiamo Faven, “luce”. Sono venuta al mondo a Keren, in Eritrea, due anni prima dello scoppio della guerra di indipendenza, nella quale mio padre Kasai ha perso la vita. Ho pochi ricordi di lui, nei sogni mi appare più come un compagno di giochi che come un vero padre. Mi rimane il suo sorriso e le poche tracce che riconosco sul mio volto. Un’immagine ingiallita lo ritrae con mia madre nel giorno delle nozze: due ragazzini felici, ignari di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Io ero già con loro, ma ho vissuto davvero quei momenti...

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Le mie radici

Mi chiamo Faven, “luce”. Sono venuta al mondo a Keren, in Eritrea, due anni prima dello scoppio della guerra di indipendenza, nella quale mio padre Kasai ha perso la vita. Ho pochi ricordi di lui, nei sogni mi appare più come un compagno di giochi che come un vero padre, almeno nell’accezione dell’epoca. Mi rimane il suo sorriso e le poche tracce che riconosco sul mio volto. Un’immagine ingiallita lo ritrae con mia madre nel giorno delle nozze: due ragazzini felici che, malgrado avessero già affrontato dure prove, non avevano idea di cosa sarebbe accaduto di lì a poco....

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Risveglio

Una luce rosata filtra dalla finestra, facendo presagire una bella giornata. Il desiderio di poltrire è però ancora forte, così – nel dormiveglia – Francesco decide di rimanere sotto le lenzuola ancora per un po’. Non ha voglia di alzarsi stamattina e – cosa insolita per lui – non ne ha alcuna fretta… nessun impegno con i nipoti, con la figlia e la nuora che di solito dispongono pienamente delle sue giornate, costringendolo talvolta a tour de force spaventosi. E già! perché le due adorate donzelle, un po’ distratte e perennemente in affanno, nel definire la sua agenda difficilmente...

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Prologo

Prologo   Pioveva a dirotto, i lampi squarciavano il cielo illuminandolo solo un attimo, per poi ripiombare nell’oscurità. Fitte coltri di nubi esplodevano, liberandosi di una pioggia battente che scrosciava sui tetti delle case, scorrendo per le strade come un fiume in piena.  Un paesaggio da fine del mondo. Ad Agnese era sempre piaciuto starsene a letto mentre pioveva… non quella volta. C’era una profonda inquietudine, un che di sinistro in quei sordi boati, che la riportavano indietro nel tempo e non alimentavano di certo la speranza. L’aspettava una giornata importante, di lì a poche ore si sarebbe incontrata...

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2- Una famiglia unita

Cara Agnese! La vita non era stata prodiga con lei. Le aveva sì concesso la gioia di una famiglia numerosa, ma sembrava proprio che il destino le si fosse accanito contro. Invecchiata precocemente, poco si riconosceva della delicata fanciulla che era stata, a parte lo sguardo intenso, la nobiltà dei lineamenti ed il delicato odore di borotalco, che la rendevano unica, inconfondibile. Seconda di sei figli e fisicamente diversa da tutti gli altri – bionda, occhi grigio-verdi, lineamenti minuti, pelle liscia e trasparente – da giovane sembrava una piccola venere di porcellana. Ma non era altrettanto fragile. Fin da...

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