Autore: Matilde Falco

Giungla di città di Matilde Falco

Quel giorno, mi svegliai tardissimo, avevo dimenticato di puntare la sveglia e, per la fretta, con un gesto maldestro, rovesciai la tazzina del caffè sul tavolo e sul pavimento e, per non farmi mancare niente, sulla vestaglia di velluto rosso, alla quale tengo molto perché è un regalo di compleanno delle mie figlie. Asciugai per terra imprecando tra i denti, pulii il resto alla meglio e preparai un’altra caffettiera, intanto che controllavo la borsa porta documenti, poi pescai a caso nell’armadio qualche indumento da indossare maledicendo la cattiva sorte. «Niente doccia stamattina», esclamai mentre ingurgitavo la bevanda senza poterla...

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La morte nel cuore di Matilde Falco

Mi aspettavo un finale diverso. D’altronde, anche il più fantastico film d’amore, spesso, finisce così. Ora ascolto i miei pensieri, avvolta in un mantello di silenzio quasi irreale. La casa vuota mi pare estranea, aliena e le parole che ci siamo detti quell’ultima volta, riecheggiano nel mio cervello come un eco infinito. «Me ne vado, mi dispiace, ho conosciuto un’altra», dicesti, come se fosse una cosa normale. Poi, calò il silenzio tra noi e ricordo che provai un grande senso d’imbarazzo e di vuoto. Ecco, adesso a ripensarci mi ritorna l’angoscia e mi spunta una lacrima che scivola via,...

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Avete mai bisticciato con il vento? di Matilde Falco

Avete mai bisticciato con il vento? Io sì! Lavoro come dirigente federale in una federazione sportiva presso il Coni, mi occupo di pallavolo e spesso devo partecipare a manifestazioni varie come tornei, finali e altro. Fa parte dei miei molteplici compiti. Quella domenica ero appunto impegnata in una di queste manifestazioni e dovevo recarmi in una località, che dista una quarantina di chilometri da casa, per assistere alle finali territoriali di categoria maschili e femminili. Nel primo pomeriggio, uscii da casa, salii in auto e partii. Era una splendida giornata di sole, limpida ma ventosa, come capita spesso in...

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Contorsionista improvvisata

La primavera si faceva aspettare e l’inverno cercava con successo di allungare i suoi freddi tentacoli per andare a guastare le prime giornate tiepide di una primavera attesa da tutti ma che aveva deciso di tardare ad arrivare sconvolgendo il ciclo della natura. Era un susseguirsi di giornate soleggiate, seguite da fredde giornate di pioggia. Io continuavo impavida la mia vita destreggiandomi tra i mille problemi quotidiani che mi assillavano senza scampo. Quella sera avevo una riunione di lavoro quindi, dopo cena, mentre indossavo di corsa un paio di jeans e una maglietta e mi davo una rinfrescata al...

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Brusco risveglio

Era una mattina qualunque, d’inizio estate di qualche anno fa, ero a letto e mi stavo svegliando svogliatamente, non avevo voglia di alzarmi e mormorai a occhi chiusi: «Sto così bene qui» e cambiai posizione con l’intenzione di poltrire ancora un po’. Il sole stava sorgendo dal mare come una palla infuocata, lo intravedevo filtrare dalle fessure della tapparella abbassata e le strisce, di morbida luce rossastra, ricamavano le lenzuola con arabeschi variegati, il cinguettio allegro degli uccelli che popolano gli alberi intorno al mio palazzo si spandeva nell’aria come una deliziosa melodia. Sentivo i rumori del panettiere sotto...

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La piccola zingara

Era una fredda e buia mattina d’inverno, pioveva ed io, come solito, mi alzai presto per andare in ufficio. Era una delle tante giornate di pioggia che ti propina un ingannevole inverno che, se ti regala ogni tanto qualche splendida e mite giornata di sole, torna imperterrito al suo abituale rigore per ricordarti che la bella e agognata stagione è ancora lontana e che, forse, è addirittura irraggiungibile. Guardai fuori dalla finestra e borbottai di malumore: «Piove, che iella, sai che bello uscire con questo tempo!». Bevvi il caffè, feci una rapida doccia, indossai un maglione sopra a un...

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