Autore: Irene Gironi Carnevale

Majakovskij

Majakovskij si aggirava silenzioso per le stanze. La penombra sembrava avvolgere tutto in un velo diafano, una sorta di patina opaca, il segno del tempo. Si fermò nel salotto, davanti alla porta finestra dalla quale filtrava un raggio di sole che si allungava sul pavimento di cotto consunto. Lo osservò per un attimo, poi spostò lo sguardo penetrante dei suoi occhi grigio verde sul divano. Ripensò a quante volte si era allungato su quei morbidi cuscini per riposarsi, mentre sentiva le voci e i rumori della vita domestica provenire dalle altre stanze. Uscì nel corridoio ed entrò nella stanza...

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L’arte delle piccole cose

Qualche giorno fa sono andata a trovare un’amica che non vedevo da un po’ di tempo. Anche vivendo nella stessa città, magari neanche tanto distanti, non sempre è facile coltivare i rapporti e vedersi quanto si vorrebbe, anche con persone a noi molto care. Ci eravamo sentite per telefono, aggiornandoci sulle nostre vite, dunque sapevo che nella sua erano avvenuti dei cambiamenti che, come spesso accade ad una certa età, avevano un sapore definitivo. Finalmente riesco a trovare il tempo e il modo per vederci.  La trovo in gran forma, nei suoi soliti jeans, con un viso più disteso...

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Abdul il cammello di Natale

Babbo Natale era pronto per l’ispezione. Mancavano sette giorni a Natale e doveva controllare che i giocattoli fossero stati impacchettati a dovere, i nomi dei destinatari scritti correttamente, accertarsi che la slitta fosse in ordine e le renne in buona forma per affrontare il lungo viaggio che le aspettava. – Buongiorno – disse con un sorriso entrando nell’enorme magazzino dove ferveva l’attività di centinaia di gnomi indaffaratissimi. Decine di teste si voltarono verso il signore con la barba e il vestito rosso. – Buongiorno capo! – risposero in coro. – Come andiamo? E’ tutto pronto?- –  Sissignore – rispose...

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Io mi preferisco

Ogni mattina in tutto il mondo per ogni donna standard che si alza c’è una “poverina”che rimane a dormire.   Il segreto è nascere “poverina”. Sì, avete capito bene: quello della poverina è uno status che presenta un numero di vantaggi inimmaginabili ed eterni perché la “poverina D.O.C.” non evolve, non diventa meno “poverina” nel tempo e il trucco è tutto lì. Andiamo ad analizzare il soggetto: la “poverina” è una donna non necessariamente attraente o fascinosa, l’unico requisito essenziale è NON SAPER FARE NIENTE. Ma proprio niente, nulla di nulla. E’ lei che sbarrando gli occhioni ti dice...

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La pesca di Ischia

Sono stata a Ischia una sola volta, avrò avuto 12 o 13 anni. E’ stata una di quelle giornate a sorpresa che capitavano di frequente con mia madre: probabilmente usciti di casa per andare a Capo Miseno o a Villa Beck, a un tratto lei aveva deciso: “Andiamo a Ischia” e ci aveva trascinati all’imbarco dell’aliscafo (mia madre non era tipo da traghetto, anzi “vaporetto” come si chiamava allora, nei favolosi anni ’60). Dopo un viaggio con il vento sul viso, come piaceva a me, all’esterno dell’aliscafo, approdiamo e cominciamo a girare, finché mia madre decide di andare alla...

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Il mangiadischi

Curiosa la memoria, quella che si insinua nei momenti più inaspettati e ti costringe a viaggiare nel tempo, a tornare indietro a giorni che credevi sepolti sotto cumuli di polvere degli anni. Basta poco, una sera noiosa, girellando su un social network ti imbatti in una sorta di classifica canora dei tuoi anni ruggenti e ti aggreghi postando le tue hit del periodo. Anni indimenticabili quelli per la musica: nulla è minimamente paragonabile ai ’60 e ’70 per la ricchezza e la meravigliosa eterogeneità dell’offerta musicale. Forse l’unica vera rivoluzione globale che sia mai stata fatta in tutto il...

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